L’ex segretario della Lega deferito per la vicenda del capannone della Protezione civile. «Ora deciderà Salvini»
Caso affitti, Musti rischia l’espulsione
Partita la campagna di tesseramento 2016 della Lega. Oggi pomeriggio dalle 14,30 alle 18 in via Emilia il gazebo con il segretario cittadino Marco Sartori e i militanti vogheresi. Al primo turno delle Comunali 2015, il Carroccio ha ottenuto 2602 voti pari al 13,89%, contro i 2064 (11,23%) delle Europee 2014 e i 1907 (8,29%) delle Politiche 2013. A Palazzo Gounela, la Lega è rappresentata da Sartori e dall’attuale capogruppo William Tura, ex assessore ai Lavori pubblici, subentrato a Filippo Musti dopo l’esclusione per incompatibilità con la vicepresidenza di Pavia Acque, questione al centro della causa in tribunale promossa dall’ex segretario.di Roberto Lodigiani wVOGHERA Filippo Musti rischia l’espulsione dalla Lega per la vicenda del capannone di via Prati Nuovi affittato dal figlio alla Provincia, che vi ha ricavato la nuova centrale operativa della Protezione civile in cambio di un affitto annuo di 29mila euro (fino al 2021). La sorte dell’ex segretario vogherese è ora nelle mani dei vertici federali del partito, vale a dire dello stesso Matteo Salvini, dopo che il direttivo provinciale ha deciso all’unanimità il suo deferimento. «Non sono un giudice, nè un pubblico ministero – spiega il senatore Roberto Mura, numero uno pavese della Lega – quindi non posso dire se nella condotta di Musti è ravvisabile un illecito penale. Certo è che appare quantomeno inopportuna e proprio per questo abbiamo ritenuto necessario investire della questione gli organismi nazionali». Per Mura e gli altri dirigenti provinciali, nel caso-affitti sarebbe ravvisabile la violazione dell’articolo 12 dello statuto leghista che impedisce a un militante di trarre vantaggi da una sua carica o di procurarne ai familiari: sotto tiro, la collaborazione di Musti con l’assessorato regionale alla Protezione civile, un contratto di tipo co.co.co (da 2mila euro lordi al mese) che l’assessore (leghista) Simona Bordonali non ha rinnovato a gennaio, ufficialmente perchè il progetto sulle case popolari a cui stava lavorando l’esponente vogherese si è ormai concluso, ufficiosamente anche per le implicazioni con l’affaire del capannone vicino al carcere. Una vicenda che sta particolarmente a cuore al consigliere regionale Angelo Ciocca, che per primo ha sollevato dubbi e perplessità dal punto di vista etico, ribadendoli - c’è da scommetterci - nel provinciale di venerdì sera. Tra lui e Musti, insomma, c’è un clima da resa dei conti, nel capitolo finale di una guerra che si trascina dalla scorsa estate, quando Musti venne allontanato dalla segreteria e la sezione di via del Castello commissariata, con il compito della «normalizzazione», dentro e fuori il partito, affidato proprio al consigliere regionale. Ciocca ha completato la missione traghettando la Lega vogherese verso la segreteria Sartori, una scelta congeniale alla nuova linea politica di appeasement con Carlo Barbieri e Forza Italia, ricucendo lo strappo delle Comunali 2015. Musti ha cercato in ogni modo di opporsi, tenendo duro sulle posizioni ant-.Barbieri e pilotando, tra l’altro, il ricorso ai probiviri contro l’elezione di Sartori. Ma ora, dopo vent’anni di militanza, la sua avventura nella Lega potrebbe concludersi con una clamorosa cacciata.
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