sabato 12 marzo 2016

Ma non dicevano a Bersani di voler fare tutto in streaming?

A Milano vertice segreto con Casaleggio e Grillo: sette città nel mirino 

Roma e Torino in cima agli obiettivi dei cinquestelle. In vista importanti novità: o un passo indietro formale di Grillo o un probabile allargamento dei vertici

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Si presentano quasi simultaneamente. Gianroberto Casaleggio, suo figlio Davide, i cinque deputati del direttorio e, per ultimo, a piedi e con tanto di valigia in mano, Beppe Grillo, staccato solo di una manciata di minuti dagli altri. Arrivano alla sede della Casaleggio Associati, nel cuore di Milano, intorno alle 10.30 di venerdì per un vertice top secret, forse il più importante degli ultimi otto-nove mesi per il Movimento. Nessuno si lascia scappare una parola sul summit, nessuno vuole commentare. 
Passo indietro di Grillo o allargamento dei vertici?
Prima delle 13 è tutto concluso. O per meglio dire: è terminato il primo step, perché nel pomeriggio c’è un secondo incontro. Ma è proprio la mega-riunione del mattino il momento dirimente della giornata pentastellata. Certo, ci sono le amministrative nel mirino e c’è anche il lancio in contemporanea della seconda fase del tour teatrale di Grillo (tredici date, l’ultima a Milano il 26 maggio, giusto poco prima della fine della campagna elettorale), ma il cuore del vertice è stato segnato da «importanti novità strutturali». Le ipotesi che filtrano vanno in una duplice direzione: da un passo indietro formale di Grillo a un cambiamento (forse un allargamento) dei vertici. 
L’obiettivo principe è vincere a Roma e Torino
Intanto, tra i Cinque Stelle si ragiona anche in vista delle Comunali. L’obiettivo principe è vincere a Roma e Torino, ma i pentastellati stanno iniziando a fissare qualche altra asticella. L’ambizione è arrivare per la prima volta in doppia cifra ai ballottaggi nei capoluoghi. Dieci città. «Si tratta di un auspicio, sappiamo che correndo da soli, senza alleati, sarebbe un risultato straordinario, difficile da centrare per qualsiasi forza politica», chiariscono nel Movimento. Le città con più chance, oltre alla Capitale e al capoluogo piemontese, sono Napoli, Benevento, Cagliari e in seconda battuta Bologna e Cosenza. 
Sul blog di Grillo il pezzo dell’Economist che lancia la Raggi
Il fiore all’occhiello delle aspirazioni rimane comunque Roma. Ieri il blog ha rilanciato l’articolo dell’Economist su Virginia Raggi e la sua «buona possibilità di successo». E sempre ieri si è consumata la riunione che segna la «pax romana» tra le due anime del Movimento. Alle due di pomeriggio Gianroberto Casaleggio ha incontrato Marcello De Vito, l’ex consigliere — considerato vicino a Roberta Lombardi — sconfitto da Raggi al ballottaggio e «volto» di una buona parte degli attivisti romani. 
A Roma, disgelo De Vito e Raggi 
Dopo mesi di tensione, negli ultimi giorni c’è stato un disgelo: De Vito e Raggi hanno pranzato insieme, trovando un accordo. Ieri lo stratega e l’ex consigliere comunale si sono confrontati: l’ipotesi di un ruolo per il secondo classificato alle comunarie — in caso di vittoria M5S — come vicesindaco non è tramontata, ma è sempre più probabile che De Vito possa essere indicato come presidente dell’Aula al Campidoglio. Nel vertice, che è servito per smussare le polemiche interne, è stata ribadita l’importanza della sfida romana e la necessità di coesione interna. «Il nemico — è il mantra del M5S — è all’esterno» e in questa direzione Di Maio torna ad attaccare i dem sul caso Napoli: «Qual è il messaggio che il Pd lancia quando dice che, nonostante i brogli, alle primarie di Napoli è tutto regolare?».

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