mercoledì 9 marzo 2016

Adesso me lo segno......avrebbe detto il grande Troisi.

Matteo Salvini “factor”: cerca collaboratori su facebook

MILANO – Matteo Salvini “factor”: il leader della Lega Nord cerca collaboratori e lancia il proprio “contest”.
“Sai scrivere bene e vuoi collaborare con Matteo Salvini? Inviaci un breve pezzo, allegando un file PDF o Word, e capiremo se hai il Salvini-factor!”
E’ quanto si legge sul sito del leader della Lega. Poche parole, non molte spiegazioni, lanciate in un mondo in cui persino le collaborazioni (per lo più gratuite o tutt’al più retribuite con un minimo di rimborso) sono merce rara.
L’iniziativa, però, non è stata particolarmente apprezzata da chi sicuramente una cosa sa fare: proprio scrivere bene. Ovvero i giornalisti del quotidiano (chiuso dal novembre 2014) La Padania. Loro scrivere bene lo facevano per lavoro, ma sono rimasti a casa. E qualcuno ha avuto da ridire.
Come Stefania Piazzo, già direttrice de La Padania, che in un articolo su L’Indipendenza Nuova, giornale online che dirige, si pone diversi dubbi sulla misteriosa iniziativa:
Matteo Salvini  la sera dell’8 marzo ha lanciato dal profilo facebook del Carroccio la sua iniziativa per reclutare giovani promesse del giornalismo, anzi no, dello scritturismo, forse una via di mezzo tra i blogger e “giovini” di buona e armata volontà scrittoria per dare una mano alla grande famiglia ex padana. “Sai scrivere “bene” – anche questo tra virgolette, come a dire, te la cavi con l’italiano? – e vuoi collaborare con Matteo Salvini? Questa è la tua occasione!”.
Occasione? Gratuita? Simbolicamente retribuita? Uno stage? Giornalisti? No, basta saper scrivere “bene”. Dove quel “bene” è già una virgola, anzi due, troppo fuori posto. Perché oggi è questo il requisito per stare sul mercato, saper leggere, ma non saper far di conto per non dover costare troppo e non avere Ordini professionali o sindacati a discutere sui diritti di chi esercita una professione. E saper scrivere “bene”. Ma  scrivere, “bene”, non è un hobby, è un mestiere, anche se questo ormai è stato dimenticato”.
Il punto è questo: qualcuno, come Alessandro Madron sul Fatto Quotidiano, si domanda se non stia nascendo un nuovo progetto editoriale che prenda il posto della Padania, che era legata alla vecchia Lega di Umberto Bossi. 

Solo che, nel caso si trattasse di questo, c’è da considerare che ci sono quindici giornalisti di quella che fu La Padania in cassa integrazione, con una procedura di liquidazione in atto, come spiega al Fatto Quotidiano Elisabetta Colombo, rappresentante del Comitato di redazione de La Padania:
“Non abbiamo scoperto nulla di più rispetto a quello che è scritto. Al momento siamo molto amareggiati perché per l’ennesima volta ci sentiamo presi per i fondelli, danneggiati nella nostra immagine. Ci troviamo di fronte a persone nella Lega Nord che non perdono occasione di manifestare il loro disprezzo nei confronti dei giornalisti de La Padania. Persone che si dimenticano che il giornale non ha chiuso per colpa di chi scriveva, ma per l’incapacità di chi negli anni ha commesso svariati errori amministrativi”.
Una delegazione dei giornalisti de La Padania ha chiesto un incontro a Salvini per chiarire che cosa significhi l’annuncio. Nel frattempo la caccia a chi ha il “Salvini factor” è iniziata.
Matteo Salvini "factor": cerca collaboratori su facebook
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