i giorni neri della lega
Mura: «Chirichelli da espellere? Deve decidere il consiglio nazionale»
PAVIA Fabio Rizzi, il braccio destro di Maroni, è stato sospeso dalla Lega dopo l’arresto. Lo ha deciso il segretario federale, Matteo Salvini, dopo l’accusa di avere intascato tangenti per appalti in Regione. E Giampaolo Chirichelli? L’ex presidente di Asm, arrestato lo scorso 3 febbraio, si trova attualmente in carcere a San Vittore. Nessun provvedimento in arrivo dai vertici del Carroccio? «Con il direttivo cittadino – spiega Roberto Mura, ex senatore e segretario provinciale del Carroccio – abbiamo deciso di investire della decisione il Consiglio nazionale, visto che Chirichelli ha rivestito ruolio anche a carattere regionale. Se ne discuterà la settimana prossima. Non appena ho saputo dell’arresto di Chirichelli, ho avvisato Matteo Salvini che mi ha risposto di tenerlo informato sugli sviluppi». Ma lei conosceva anche Fabio Rizzi, vero? «Certo, quando ero in Senato era seduto esattamente dietro di me. Abbiamo seguito un progetto sulla Lega Nord in Sardegna. Sono stato varie volte a casa sua, sa, quando si lavora in Senato si forma un legame di amicizia tra i “fuori sede”. Un po’ come in collegio». Come ha accolto la notizia del suo arresto a Milano? «Sono allibito. Quando uno fa politica, ci sta che magari possa ricevere avvisi di garanzia o essere sfiorato da inchieste. Ma un arresto è una cosa più complicata. Anche se io, per abitudine, non condanno nè assolvo mai nessuno in anticipo. Non lo faccio nemmeno con esponenti di altri partiti». Non è un bel momento per la Lega Nord, non crede? «Beh, chiaramente queste situazioni creano dei problemi, ma la Lega ha sempre dimostrato di essere in grado di individuare ed espellere le “mele marce”. Chi ha sbagliato, ha sempre pagato, anche se magari portava un cognome importante all’interno della Lega. L’essenziale è non tenere scheletri nell’armadio, ma fare pulizia quando si scoprono episodi che, peraltro, si possono verificare in ogni contesto, non solo nella Lega. Si ricorda Patelli?». Come no! Prese 200 milioni di lire dalla famiglia Ferruzzi e poi si diede del pirla. «Ecco, era il 1993 e Patelli fu chiamato a rispondere delle proprie responsabilità. Poi venne Piergiorgio Stiffoni, poi Rosy Mauro. Ma la Lega è sempre intervenuta in maniera estremamente determinata, facendo pulizia al proprio interno. Anche adesso, con la sospensione di Fabio Rizzi. Per Chirichelli, la situazione è diversa. La vicenda non ha lo stesso peso nè la stessa gravità di quanto viene contestato a Rizzi. E in ogni caso, la settimana prossima chiederò se il Consiglio nazionale abbia intenzione di procedere con eventuali misure sanzionatorie contro di lui». (f.m.)
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