Bonus bebè, Regione Lombardia esclude le famiglie adottive. Le coppie: "Noi genitori al 100% "
Le misure (800 euro per il secondo figlio, mille per il terzo) inserite da Maroni nel pacchetto del "reddito di autonomia". Tuona l'Ndc: "Un errore da correggere, andrebbero aiutate più delle altre"
Le domande per il contributo sono già 2mila, di cui quasi la metà è già andata in porto, con l'assegno - da 800 euro per il secondo figlio, e da mille per il terzo - già incassato. Ma i genitori che hanno accolto un bambino, dandogli una casa e una famiglia, non hanno diritto al finanziamento tanto caro al governatore Roberto Maroni, che l'ha inserita nel pacchetto del "reddito di autonomia". "Un errore da correggere", denuncia Angelo Capelli, capogruppo di Ncd, uno dei partiti che sostiene la giunta. "Una discriminazione", secondo Borsari che chiede "uguali doveri e uguali diritti. Perché i bimbi si sentano figli - spiega - è importante che noi adulti ci sentiamo genitori. Non voglio essere considerata un genitore diverso, minore. Il luogo comune è che le famiglie che adottano siano benestanti, ma il percorso di un'adozione internazionale è lungo e costoso: devi pagare la traduzione dei documenti, l'ente che ti assiste, i viaggi. Noi per la terza adozione abbiamo dovuto vendere il box. Un sacrificio nullo, sia chiaro, se consideriamo la gioia di avere, adesso, nostro figlio".
In autunno il governatore ha presentato un pacchetto di misure di welfare che comprende anche il cosiddetto "bonus bebè". Ossia, un assegno che viene erogato alle famiglie (anche composte da mamme single) che hanno un reddito Isee sotto i 30mila euro, e hanno appena avuto il secondo o il terzo figlio. La misura ha, come potenziali destinatari, circa 26mila secondogeniti, e 10mila terzi figli, nati tra l'autunno e lo scorso 31 dicembre. Valore, tre milioni di euro. Il termine per presentare le domande scade a fine mese: "In questi giorni siamo stati contattati da diverse famiglie che hanno adottato un bambino, e hanno tentato di accedere al contributo. Senza però riuscirvi - racconta Capelli - a prescindere dal fatto che abbiano adottato bimbi di pochi mesi o più grandi, questi genitori dal punto di vista, pratico, giuridico ed economico si trovano nelle condizioni di qualsiasi famiglia, che di fronte a un nuovo nato ha bisogno di sostegno: devono essere equiparate".
"Quando mi chiedono cosa vuol dire essere madre adottiva
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