domenica 14 febbraio 2016

Giusta posizione. Chi doveva controllare e non ha fatto niente ora paghi. Un controllino della Guardia di Finanza andrebbe fatto in tutte le municipalizzate della provincia di Pavia. Chissà quante cose interessanti potremmo scoprire.

Il sindaco Depaoli: «Se i conti furono alterati, chiederemo indietro i soldi»
Agli amministratori guidati da Chirichelli andarono 105mila euro in tre anni
Asm, bilanci sotto esame
«L’ex Cda renda i premi»
di Fabrizio Merli wPAVIA Se verrà accertato che i bilanci di Asm sono stati “truccati” tramite fatturazioni pilotate, il sindaco Massimo Depaoli e l’attuale presidente, Duccio Bianchi, sono pronti a chiedere al vecchio consiglio di amministrazione la restituzione delle somme pagate a titolo di premi di produzione. Vale a dire, circa 105mila euro in tre anni. La richiesta di procedere in questo senso è stata fatta dall’ex consigliere comunale di “Insieme per Pavia”, Walter Veltri, il primo a sollevare - in epoca non sospetta - dubbi sulla regolarità di quanto accadeva in Asm. Ieri, il sindaco ha ribadito: «Confermo che, se accertata la colpevolezza, il Comune e Asm chiederanno la restituzione del denaro». Il caso dei premi di produzione fu uno dei primi spunti di polemica sulla gestione dell’ex municipalizzata. Il legame con i bilanci è diretto. Il requisito in base al quale erogare o meno i premi ai componenti del Cda, guidato da Giampaolo Chirichelli, era il fatto che i bilanci dell’azienda chiudessero gli esercizi in attivo. Dopo la deposizione dell’ex direttore finanziario, Pietro Antoniazzi, tutte le certezze sono saltate. Antoniazzi, infatti, ha parlato espressamente di fatturazioni maggiorate o per operazioni inesistenti. Interventi finalizzati a “sanare” i bilanci di Asm lavori grazie alle fatture “taroccate” emesse da Asm Pavia. Ma il quadro che si sta delineando è all’insegna della più totale incertezza. E a testimoniarlo basta un piccolo dettaglio. Il 20 ottobre 2014, Antoniazzi partecipò a una seduta della commissione bilancio, guidata dal consigliere di maggioranza Stefano Gorgoni. Si parlava, appunto, della eventuale concessione dei premi al Cda sulla base dei risultati dell’ultimo trimestre. Nel verbale della seduta si legge chiaramente: «Il dottor Antoniazzi chiarisce che il premio di risultato del Cda è calcolato sul Rol (Reddito operativo lordo ndr) dei tre anni, rammentando che, per due anni consecutivi il Rol dell’azienda è stato negativo». Una versione che, dunque, escludeva il diritto del Cda ad avere i soldi. Ma dopo la pubblicazione della notizia sul giornale, il presidente Chrichelli inviò una richiesta di rettifica, con allegata una dichiarazione di Antoniazzi: «A questo punto ho evidenziato che i Mol (Margini operativi lordi ndr) dei primi due anni oggetto del conteggio erano negativi». Una delle tante contraddizioni che hanno fatto deflagrare lo scandalo Asm.

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