Matteo Renzi, Mattarella al Quirinale è "la rivincita" del Pd. "Se fossero vere le nefandezze che dicono in tv mi dovrebbero arrestare"
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"Adesso avete capito cos'è il patto del Nazareno". In colloqui con diversi quotidiani, Matteo Renzi gongola il giorno dopo l'elezione di Sergio Mattarella al Quirinale: "la rivincita del Pd" dice nell'intervista alla Stampa. "Non penso che ad aver vinto sia stato io, o soltanto io. Hanno vinto tutti, e da questa vicenda tutti recuperano tanta, ma tanta credibilità".
TALK SHOW. Nel colloquio con Federico Geremicca, il premier non si trattiene da una nuova critica alla politica in tv. Racconta di aver visto Piazzapulita su La7, mentre correva sul tapis roulant, "tutta la puntata sul mio accordo segreto con Berlusconi, l'elenco delle nefandezze - futuro presidente comprese - che starebbero scritte nel Patto del Nazareno: cose che se fossero state vere, mi dovrebbero arrestare". Il vero Patto del Nazareno, precisa Renzi, comprende "la riforma del Senato, quella della legge elettorale e la scelta di ridare più poteri allo Stato rispetto alle Regioni. Non ci credono? Non ci posso fare niente: avranno altre sorprese, come quella di Sergio Mattarella al Quirinale".
BERLUSCONI "Lasciamo stare la vicenda del Quirinale, dove è stato mal consigliato e troppo pressato: non solo da Fitto. Credo che Berlusconi, alla fine, Mattarella lo avrebbe votato, e che già due anni fa avrebbe potuto dirgli di sì. Il punto - aggiunge Renzi alla Stampa - non è più questo: il punto è che deve decidere cosa vuol fare. La legge elettorale, per esempio, serve al Paese e l'abbiamo scritta assieme, lui e noi del Pd: va avanti o si ferma? Noi andiamo avanti, lui ci dica un sì o un no. E la riforma del Senato? Dopo mesi di lavoro comune, vuol buttare a mare anche quella?".
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ALFANO. "Quelli dell'Ncd un po' di confusione l'hanno fatta. Se stanno al governo con noi, che senso ha fare patti di consultazione con chi è all'opposizione?". Renzi precisa che "non è vero che abbiamo litigato - chiarisce a riferendosi ad Alfano - e che io lo abbia strigliato". "E poi, il Quirinale è una cosa e tutto il resto un'altra. C'è stata confusione, ripeto: e certe faccende, diciamo territoriali, hanno aggiunto qualche complicazione. Che senso ha, mi chiedo, tirare in ballo le elezioni al Comune di Milano dell'anno prossimo, la candidature a sindaco, fare pressioni, proporre scambi, tirare in ballo ministri come Lupi per il dopo-Pisapia?". Al Messaggero il premier aggiunge che "non ci sarà nessun rito della Prima Repubblica. Spero sia chiaro a tutti - aggiunge - che questa legislatura arriverà al 2018. Rispetto i travagli dentro i singoli partiti, ma noi dobbiamo governare un Paese".
PARTITO DEMOCRATICO. "Visto che oggi festeggiamo l'unità del Pd, che è un evento tipo la cometa di Halley che passa ogni volta, ogni tot decenni, almeno per una settimana godiamocela senza litigare. Avevamo previsto un 10 per cento fisiologico di franchi tiratori, invece sono stati 5-6, mi hanno fatto sapere Lotti e Guerini. Il segno che il partito ha ritrovato l'unità. Teniamocela" dice Renzi al Messaggero. Si respira un'"aria nuova nel partito", spiega Renzi, "ho trovato tra i nostri un sentimento come di liberazione, ci arrivano mail dalla base, dai circoli, una cosa molto bella".
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