Senza limiti. Quei mandarini di Stato che fanno lezioni di lobby in corsi organizzati da società private
di Stefano Sansonetti
Le strade del lobbismo, che in Italia continua a non essere regolamentato, sembrano davvero infinite. E sempre più spesso attirano nel loro percorso anche alti mandarini di Stato. Capita così che alcuni funzionari ministeriali vengano reclutati da società private per tenere corsi di relazioni istituzionali. Si prenda l’iniziativa, in programma dal 5 febbraio, organizzata dalla società di consulenza Adl Consulting. In pratica ha messo su, per il tramite del suo laboratorio LabParlamento, un “corso intensivo in Relazioni istituzionali e public affairs”. Senza girarci troppo intorno, si tratta di vere e proprie lezioni di lobbismo indirizzate “a tutti coloro che si occupano all’interno delle aziende di rapporti con le istituzioni”. Cioè i lobbisti.
I NOMI
Naturalmente le lezioni non possono prescindere da un corpo docente chiamato a impartirle. E qui Adl Consulting ha reclutato un drappello di grand commis niente male. Ci sono Guido Carpani, capo di gabinetto del ministero dell’ambiente guidato da Gianluca Galletti; Vito Cozzoli, capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo di Federica Guidi; Marco Caputo, capo dell’ufficio legislativo del ministero delle politiche agricole guidato da Maurizio Martina; Edoardo Battisti, vicecapo di gabinetto dello stesso ministero dello Sviluppo. Con altri professori, provenienti dal settore privato, dovranno tenere un ciclo di 20 ore di lezioni, articolate in quattro incontri. Il corso, aggiunge la brochure, “mira in particolare ad approfondire le dinamiche decisionali in Parlamento attraverso lezioni di diritto costituzionale, parlamentare e lo studio delle tecniche di drafting legislativo”. Insomma, sembrerebbe profilarsi una situazione in cui una serie di alti funzionari dello Stato, che sulla carta rappresentano interessi pubblici, si trovano a insegnare i segreti del “palazzo” a lobbisti che rappresentano interessi privati. Esattamente le loro controparti. Una situazione che non parrebbe proprio da manuale.
Naturalmente le lezioni non possono prescindere da un corpo docente chiamato a impartirle. E qui Adl Consulting ha reclutato un drappello di grand commis niente male. Ci sono Guido Carpani, capo di gabinetto del ministero dell’ambiente guidato da Gianluca Galletti; Vito Cozzoli, capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo di Federica Guidi; Marco Caputo, capo dell’ufficio legislativo del ministero delle politiche agricole guidato da Maurizio Martina; Edoardo Battisti, vicecapo di gabinetto dello stesso ministero dello Sviluppo. Con altri professori, provenienti dal settore privato, dovranno tenere un ciclo di 20 ore di lezioni, articolate in quattro incontri. Il corso, aggiunge la brochure, “mira in particolare ad approfondire le dinamiche decisionali in Parlamento attraverso lezioni di diritto costituzionale, parlamentare e lo studio delle tecniche di drafting legislativo”. Insomma, sembrerebbe profilarsi una situazione in cui una serie di alti funzionari dello Stato, che sulla carta rappresentano interessi pubblici, si trovano a insegnare i segreti del “palazzo” a lobbisti che rappresentano interessi privati. Esattamente le loro controparti. Una situazione che non parrebbe proprio da manuale.
LO SCENARIO
Ma chi c’è dietro la Adl Consulting? L’amministratore e principale azionista, con il 40% del capitale, è Claudio Di Mario, un passato da responsabile degli affari regolamentari di Terna, da responsabile degli affari istituzionali di Edison e trascorsi nella società di lobbying Cattaneo Zanetto. Di Mario, contattato da La Notizia, naturalmente esclude rischi di commistione e conflitto tra interessi pubblici e privati. “Non è che se uno partecipa al corso”, spiega, “poi acquisisca chissà quale possibilità di accreditamento presso questo o quel funzionario”. Tra l’altro, continua di Mario, “i funzionari di Stato coinvolti non fanno lezioni di lobbying, ma spiegano le tecniche legislative”. Sarà, ma è innegabile che per il tramite del corso lobbisti privati hanno la possibilità di stabilire (quando non rafforzare) rapporti con mandarini di Stato che presto o tardi cercheranno di influenzare attraverso le richieste delle società private che rappresentano. Dal canto loro, come confermato da Adl Consulting, i funzionari in questione percepiranno un compenso, definito “rimborso spese”, per la preparazione delle lezioni. Il tutto autorizzati dai loro ministeri di rifermento, senza battere ciglio.
Ma chi c’è dietro la Adl Consulting? L’amministratore e principale azionista, con il 40% del capitale, è Claudio Di Mario, un passato da responsabile degli affari regolamentari di Terna, da responsabile degli affari istituzionali di Edison e trascorsi nella società di lobbying Cattaneo Zanetto. Di Mario, contattato da La Notizia, naturalmente esclude rischi di commistione e conflitto tra interessi pubblici e privati. “Non è che se uno partecipa al corso”, spiega, “poi acquisisca chissà quale possibilità di accreditamento presso questo o quel funzionario”. Tra l’altro, continua di Mario, “i funzionari di Stato coinvolti non fanno lezioni di lobbying, ma spiegano le tecniche legislative”. Sarà, ma è innegabile che per il tramite del corso lobbisti privati hanno la possibilità di stabilire (quando non rafforzare) rapporti con mandarini di Stato che presto o tardi cercheranno di influenzare attraverso le richieste delle società private che rappresentano. Dal canto loro, come confermato da Adl Consulting, i funzionari in questione percepiranno un compenso, definito “rimborso spese”, per la preparazione delle lezioni. Il tutto autorizzati dai loro ministeri di rifermento, senza battere ciglio.
Twitter: @SSansonetti
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