Renzi: «Avanti con le riforme, anche senza Forza Italia»
Il premier: «Con l'elezione di Mattarella siamo pronti a mettere il turbo».
02 Febbraio 2015
Alla vigilia del giuramento del nuovo capo dello Stato, Matteo Renzi rivendica con orgoglio la scelta di Sergio Mattarella e rilancia prepotentemente il percorso delle riforme, forte del successo portato a casa nella partita per il Quirinale. «L'elezione del capo dello Stato mette il turbo, non rallenta le riforme», ha spiegato il premier ai microfoni di Rtl, «avanti tutta, io non passo i prossimi mesi a parlare con i partitini, ma tra gli italiani per rimettere in moto il Paese».
«AVANTI ANCHE SENZA FI». Quindi, un avviso a Forza Itallia: «Alla Camera Fi non è importante dal punto di vista numerico, ma come idea di riforme condivise». «Credo», ha aggiunto Renzi, «che loro abbiano interesse a starci, ma non ha senso rimettere in discussione tutto, noi si va avanti comunque, se non vogliono andiamo avanti anche senza».
«NON METTIAMO IN MEZZO MATTARELLA». E a Pier Luigi Bersani, per il quale il nuovo capo dello Stato sarà puntiglioso nel vaglio delle riforme costituzionali, il premier ha risposto a denti stretti: «Non è che Napolitano fosse meno rigoroso o attento, evitiamo di mettere in mezzo il capo dello Stato. Le riforme vanno avanti perché servono all'Italia e agli italiani».
«IL NCD SI LECCHI LE FERITE». Infine, un messaggio al Nuovo centrodestra, in fibrillazione dopo il voto per il Quirinale: «Oggi bisogna lavorare con calma, chi ha da leccarsi le ferite lo faccia, ma non c'è bisogno di discussioni polemiche. Abbiamo eletto un galantuomo, il giorno dopo si deve rilanciare, le discussioni fanno vecchia politica. Siamo qui a governare l'Italia non a compattare le alleanze interne».
«AVANTI ANCHE SENZA FI». Quindi, un avviso a Forza Itallia: «Alla Camera Fi non è importante dal punto di vista numerico, ma come idea di riforme condivise». «Credo», ha aggiunto Renzi, «che loro abbiano interesse a starci, ma non ha senso rimettere in discussione tutto, noi si va avanti comunque, se non vogliono andiamo avanti anche senza».
«NON METTIAMO IN MEZZO MATTARELLA». E a Pier Luigi Bersani, per il quale il nuovo capo dello Stato sarà puntiglioso nel vaglio delle riforme costituzionali, il premier ha risposto a denti stretti: «Non è che Napolitano fosse meno rigoroso o attento, evitiamo di mettere in mezzo il capo dello Stato. Le riforme vanno avanti perché servono all'Italia e agli italiani».
«IL NCD SI LECCHI LE FERITE». Infine, un messaggio al Nuovo centrodestra, in fibrillazione dopo il voto per il Quirinale: «Oggi bisogna lavorare con calma, chi ha da leccarsi le ferite lo faccia, ma non c'è bisogno di discussioni polemiche. Abbiamo eletto un galantuomo, il giorno dopo si deve rilanciare, le discussioni fanno vecchia politica. Siamo qui a governare l'Italia non a compattare le alleanze interne».
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