La gogna per la giornalista dell'Unità che critica il M5S
Sei un giornalista e ti permetti di criticare il M5S? Non sia mai, alla gogna! Così funziona. Basta leggere i commenti arrivati a Maria Novella Oppo de L'Unità o quelli nelle pagine grilline che segnalano l'articolo di Grillo sulla giornalista per capire che criticare il movimento sommo è cosa da non fare, assolutamente.
Ora, chi scrive è d'accordissimo sul fatto di abolire il finanziamento ai giornali, soprattutto a quelli di partito (già finanziamo quelli, almeno i giornali se li mantengano da soli), condanniamo però questo massacro "mediatico" contro chiunque osi muovere una critica a Grillo, Casaleggio o al M5S.
In un Paese democratico NON funziona così. La giornalista esprime sul suo blog de L'Unità (da quello che capiamo) sue considerazioni, proprio come fa Grillo e fanno altri giornalisti vicini a lui nei loro blog. Al posto di sbraitare ed insultare, in un Paese civile si scrivono articoli in cui si contesta ciò che uno dice. Così si dovrebbe fare.
Iniziamo però a pensare che l'Italia si stia allontanando sempre più dall'essere un Paese civile...
Fra l'altro, noto che non una parola sul blog è stata detta nè sulla morte di Mandela, nè sul fatto che alcuni giornali abbiano clamorosamente sbagliato il titolo sulla morte di Nelson, decrivendolo come "padre dell'Apertheid". Questo è un esempio da portare per combattere i contributi all'editoria e sostenere l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti. Non delle opinioni critiche (giuste o sbagliate che siano) nei confronti di un movimento politico.
Ora, chi scrive è d'accordissimo sul fatto di abolire il finanziamento ai giornali, soprattutto a quelli di partito (già finanziamo quelli, almeno i giornali se li mantengano da soli), condanniamo però questo massacro "mediatico" contro chiunque osi muovere una critica a Grillo, Casaleggio o al M5S.
In un Paese democratico NON funziona così. La giornalista esprime sul suo blog de L'Unità (da quello che capiamo) sue considerazioni, proprio come fa Grillo e fanno altri giornalisti vicini a lui nei loro blog. Al posto di sbraitare ed insultare, in un Paese civile si scrivono articoli in cui si contesta ciò che uno dice. Così si dovrebbe fare.
Iniziamo però a pensare che l'Italia si stia allontanando sempre più dall'essere un Paese civile...
Fra l'altro, noto che non una parola sul blog è stata detta nè sulla morte di Mandela, nè sul fatto che alcuni giornali abbiano clamorosamente sbagliato il titolo sulla morte di Nelson, decrivendolo come "padre dell'Apertheid". Questo è un esempio da portare per combattere i contributi all'editoria e sostenere l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti. Non delle opinioni critiche (giuste o sbagliate che siano) nei confronti di un movimento politico.
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