lunedì 2 dicembre 2013

Altro giornalista acuto e libero. Non conformista come Travaglio e Scanzi. Insieme fanno la sagra dell'ovvio. Come le sciocchezze di Grillo.

V-Day: un circo triste per i badanti a 5 Stelle

Pubblicato: 02/12/2013 19:19


C'è un dato che colpiva del V-day di ieri a Genova. Era l'aria tetra e cupa che avvolgeva tutta la manifestazione. Certo, alle convention di Grillo le urla ci sono sempre state, così gli insulti, le volgarità, le battute sugli stereotipi. Ma a differenza della altre volte, due emozioni mancavano su quella piazza: la gioia e la speranza.
Ricordo il primo V-Day, quello di Bologna. Personalmente fin da subito non mi sono piaciuti i toni dell'ex comico: il piano del vaffanculo è troppo angusto, troppo individualista per chi - come me - si è sempre sentito progressista. Ma a Piazza Maggiore, come gli anni dopo alla Woodstock di Cesena, nel tour siciliano, nello Tzunami tour conclusosi a piazza San Giovanni, non c'è dubbio: si respirava anche un'aria rinfrescante, un'energia contagiosa.
Era manifestazioni di militanti quelle: meet-up, territori, amministratori locali, simpatizzati a 5Stelle prendevano la parola, si presentavano, dicevano la loro, raccontavano le loro esperienze dirette. Dal palco parlavano giornalisti censurati, comitati dai territori, visionari forse un po' strambi, ma sinceri. Il "MoVimento", allora, portava sulla testa ancora un aureola collettiva: un progetto comune di tanti "senza casa" - politica - che nel 5Stelle aveva trovato un posto dove condividere progetti ed emozioni.
A Genova, domenica, tutto questo mancava. Lasciano sbalorditi i dik-tat di Grillo e Casaleggio di tenere i parlamentari lontani dal palco. Nella peggiore tradizione italiana del baroni universitari, dei dirigenti svogliati vicini alla pensione, dei luminari che pontificano facendosi belli con le ricerche dei loro precari; Grillo, Casaleggio e Dario Fo (211 anni in tre) più che ispiratori, sembravano le badanti dei pentastellati. Il Movimento era nato per "ridare il potere ai cittadini", io, diceva Grillo, "sono solo un megafono". É finita che il megafono è rimasto sul palco e chi gli doveva dare voce sotto ad ascoltare.
Ad aumentare la cupezza della giornata, i discorsi dei tre badanti. Dario Fo, dopo una storia sempre schierato a sinistra a difendere la democrazia e la libertà dalle derive autoritarie, si è convertito al qualunquismo degli onorevoli "topi e scarafaggi" che "vanno buttati fuori senza pietà".
Casaleggio ha ripetuto la sua favoletta sulla democrazia diretta: un compitino da web anni '90, tipo MySpace o Windows Xp: "Stiamo cercando di introdurre strumenti di democrazia diretta" ha detto. Intendeva forse la "piattaforma" proposta al parco-buoi dei suoi iscritti: lui spara alzo zero nei suoi post e loro possono lasciare un commento sul blog.
Anche Grillo, ormai è evidente, "non fa più ridere" ("È l'unico comico che mi fa paura" il lapidante commento affidato a Curzio Maltese dal giornalista di una testata estera). Prima, nelle invettive grillesche c'era rabbia, ma anche ironia, simpatia, anche umanità nei confronti delle vittime dei suoi strali. Tutto ciò è il passato. Il comico, ora, ha solo spazio per la bava alla bocca. "La gente non è d'accordo con le cose che dice Grillo, ma con l'enfasi con cui le dice" diceva Daniele Luttazzi. E ora che il tempo delle promesse è finito, quando nella scatoletta di tonno ci sono anche loro - ed è difficile stare sempre all'opposizione - quell'enfasi deve evolversi, trasformarsi in odio: la Iuc, la nuova tassa sulla casa, diventa "un rutto", come avrebbe potuto commentare un Bombolo qualsiasi.
Alla fine, la promessa di Grillo: "Dobbiamo fare pulizia, dobbiamo mandare a casa i politici. Ai partiti daremo l'estrema unzione". Cosa rimarrà, dopo i partiti? Forse solo il Movimento 5Stelle e i suoi badanti. Cosa ne sarà nella maggioranza dei cittadini che ancora nei partiti si riconosce? Forse saranno obbligati a sedute terapeutiche di rieducazione: cinque ore al giorno a cliccare "mi piace" su post di Beppe. Con buona pace di Pertini: "Se fosse vivo sarebbe qui a parlare anche lui" ha detto ieri Grillo. Forse è così. Il presidente sarebbe stato lì a ricordare come aveva combattuto i fascisti per un'Italia libera, democratica e tollerante. L'esatto contrario di quella che hanno in mente i badanti del Movimento 5Stelle.
Guarda anche:
V3day, Beppe Grillo in piazza a Genova
1 di 37
AGF
  • Avanti
V3day, il popolo M5s a Genova
1 di 11
PS
  • Avanti
 

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...