Non ci imbavagliò Mussolini, figuriamoci Grillo
Di Pietro Spataro *
6 dicembre 2013
Il vergognoso attacco di Beppe Grillo alla nostra Maria Novella Oppo è il segno della deriva pericolosa di un movimento nato per portare il nuovo e finito per rinverdire il peggio del vecchio. L'ostinazione con cui l'ex comico, ora Lider Maximo, si accanisce contro giornali e giornalisti ha raggiunto il suo apice: dare della "mantenuta" a una giornalista che lavora all'Unità da quarant'anni, minacciarla di licenziamento, offenderla e insultarla con tanto di foto segnaletica perché ha criticato le scelte di Grillo e dei suoi parlamentari e inoltre invitare a suggerire i nomi dei "giornalisti stile Oppo", è un'inquietante manifestazione di squadrismo.
Al cittadino Grillo e ai suoi accomodanti seguaci non gliene frega nulla della libertà di stampa, della democrazia, del diritto di critica. Loro conoscono solo l'osanna del leader e i vaffa day. Vogliono giornalisti con la schiena piegata, magari orientati dalle veline che partono sul web da qualche villa adagiata sulle dune della Toscana, pretendono ossequio, applausi e megafoni accesi. E il fascistume che emerge dai commenti a quel blog vergognoso (basta leggerne qualcuno per capire e rabbrividire) è un'ulteriore prova indecente di quale miscela qualunquista e reazionaria circoli nelle vene di un pezzo di quel movimento.
Ma l'Unità, durante i suoi primi novant'anni di vita, ha sempre dimostrato il coraggio delle proprie scelte, pagando a caro prezzo la difesa di questa libertà. Non sarà un Grillo qualsiasi a piegarci. Continueremo a svolgere il nostro lavoro, difenderemo le nostre idee, impediremo che un pericoloso estremista possa solo pensare di metterci il bavaglio. Non c'è riuscito Mussolini, figuriamoci se può riuscirci il figurante di un nuovismo che ha sempre più il volto feroce del vecchio.
Nessun commento:
Posta un commento