Una cinquantina di fermati, tre persone trasferite in camera di sicurezza, due feriti. È il bilancio dei tafferugli seguiti al tentativo di occupazione della sede nazionale del Pd, a Largo del Nazareno a Roma.
Un'ora e mezza di tensione, durante la quale una cinquantina di lavoratori delprogetto Bros hanno prima tentato di raggiungere il secondo piano, dove si trovano gli uffici dei dirigenti. Quindi, fermati agli ascensori, hanno occupato il pianterreno minacciando di non andarsene se non si fosse riaperto il tavolo interistituzionale che riguarda la loro vertenza.
Era programmata per oggi, infatti, nella sede del ministero del lavoro a Roma, la riapertura della vertenza che interessa circa 3mila persone, destinate ad occuparsi di progetti di tutela ambientale, dopo corso di formazione professionale erogato ad hoc. Ma dal 2011 l'ente amministrato da Stefano Caldoro ha bloccato l'utilizzo di questi lavoratori.
Alla base della decisione di occupare la sede del Pd, il nulla di fatto nella sede del ministero del lavoro. Dopo aver fatto irruzione, i disoccupati organizzati, assieme ai quali c'erano esponenti dei movimenti sociali napoletani, hanno cercato di arrivare ai piani superiori. Nello scontro con gli addetti al desk di Largo del Nazareno, un lavoratore del Pd ha riportato ferite a una mano, una dipendente è stata percossa, mentre nel successivo intervento delle forze dell'ordine, due poliziotti sono rimasti contusi.
"Noi siamo entrati in maniera pacifica ma il Pd ha chiamato la celere e ora ci stanno caricando e ci arrestano tutti", accusa una giovane manifestante (nel video). Il partito di Largo del Nazareno ha attivato subito i canali istituzionali per la riapertura del tavolo che interessa il progetto Bros.
"Tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza ai lavoratori del Pd per l'aggressione subita mentre oggi difendevano la sede del partito". Lo scrive su Twitter il segretario del Pd, Guglielmo Epifani.