martedì 3 dicembre 2013

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Fede: "Le ragazze? Invitate da Mora. Indaghino sul suo conto a Lugano"

Martedì, 3 dicembre 2013 - 18:23:00
mora berlusconi fede
 
RUBY, LA VERITA’ DI EMILIO FEDE IN UN’INTERVISTA ESCLUSIVA AD AFFARITALIANI.IT
“Lele Mora è un personaggio che agisce a orologeria. Continua a cambiare l’entità della cifra che mi avrebbe dato ma la verità è che quei soldi non esistono”. Emilio Fede, ex direttore del TG4, attacca Lele Mora in una lunga intervista ad Affaritaliani.it: “Ho chiesto una rogatoria sui suoi movimenti finanziari in un’agenzia di banca a Lugano. In appello chiamino Sara Tommasi e le facciano dire chi l’ha ridotta così…” I giudici lo descrivono come un “selezionatore” delle ragazze di Arcore ma lui risponde: “Erano tutte invitate attraverso Mora”. Sulle cene: “Mai visto nulla di trasgressivo, Berlusconi le ha aiutate senza chiedere nulla in cambio. Semmai il fruitore di quelle ragazze, non sessualmente ma economicamente, era un altro”. E sul Cavaliere rivela: “Dopo la decadenza l’ho visto ancora più forte, ha sorpreso anche me. L’arresto? Spero che i pm non compiano questo atto vergognoso”.
L'INCHIESTA DI AFFARI

Emilio Fede, è tornato a parlare Lele Mora che ha dichiarato di averle dato un milione e mezzo di euro, la metà di una cifra arrivata a lui da Berlusconi. È davvero così?Lele Mora è un personaggio che agisce a orologeria, quantomeno per quanto riguarda i presunti soldi che mi avrebbe dato. Continua a cambiare l’entità di questa cifra: è partito con 400 mila euro, poi ha parlato di 600 mila diventati poi 800 mila, 900 mila, un milione e 200 mila e ora un milione e mezzo. Si tratta di un’autentica balla alla quale spero di riuscire a rispondere con dei fatti concreti.
In che modo?
Spero di poter rispondere al processo d’appello con notizie precise da un’agenzia di banca a Lugano dove Mora era cliente da anni. Ho chiesto una rogatoria su tutti i suoi movimenti finanziari.
Mora ha anche detto che a proposito di questi tre milioni lui voleva chiedere una fidejussione mentre lei gli avrebbe risposto: “Meglio che ci facciamo dare i soldi, li chiedo io, non ti preoccupare”.
La deve smettere, quei soldi non sono veri. Io sono amico di Berlusconi da tantissimi anni, ho semplicemente partecipato a delle feste e nient’altro. Non ho preso nessun denaro, tanto è vero che non sono tra le persone incluse tra quelle che secondo i giudici avrebbero fatto falsa testimonianza. E comunque un passaggio di soldi privato non è un reato penale. Semmai bisognerebbe chiedersi se c’è stato qualcuno che si è avvantaggiato di questa situazione, se c’è un fruitore…
In che senso?
Prima o poi si saprà chi è stato il fruitore di queste ragazze. Non dico sessualmente, ma economicamente. Che si vada a vedere il percorso dei suoi movimenti finanziari a Lugano… Spero che la corte si decida di andare a fondo, invece che a irregolarità inventate da parte di Berlusconi, al vero reato consumato nei confronti di queste ragazze.
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Le ragazze sono delle vittime?
Dico che alcune sono state sfruttate. Spero che chiamino anche Sara Tommasi, che è stata ridotta a uno straccio perché la drogavano e la facevano bere. Ora hanno detto che ha problemi psicologici e se ne lavano le mani. Che indaghino su questo e non sulle assurdità che riguardano Berlusconi che, ribadisco con forza, è sempre stato un gran signore.
Perché Lele Mora la attacca se, come lei sostiene, quello che dice non è vero?
Io so perché lui insiste e lo dirò al momento giusto, non ora. La cosa certa è che i soldi di cui lui parla non esistono. E come me li avrebbe dati poi? Venendo nel mio ufficio? Ma non scherziamo, su. E non ho conti all’estero, nonostante quell’assurda storia della valigetta in Svizzera che era stata sbattuta sulle prime pagine dei giornali dopo una lettera anonima. Tutta questa vicenda mi sembra una vendetta che mi fa venire i brividi.
Nelle motivazioni della sentenza Ruby bis i giudici descrivono lei e Mora come dei “selezionatori” delle ragazze da far poi incontrare a Berlusconi. Si riconosce in questa definizione?
Ma assolutamente no. Non è vero affatto: l’ho detto, io l’ha giurato anche Berlusconi che io non ho mai invitato nessuna delle ragazze. Al massimo è capitato che io mi sia preoccupato di tentare di capire se alcune di loro erano meritevoli o no di entrare in casa del presidente del Consiglio, ma nulla di più. Per 26 anni io sono sempre stato al suo fianco, sono quello che l’ha frequentato di più al di fuori dei suoi famigliari.
Anche su Roberta Bonasia e le altre ragazze delle intercettazioni vale questo discorso?
Io non ho mai invitato nessuna delle ragazze, né tantomeno spinto qualcuna di loro a prostituirsi. Le ragazze sono state tutte invitate attraverso Lele Mora. È un benefattore? Non lo so…
I giudici parlano di mire economiche e di carriera da parte di queste ragazze. Qual era il loro vero obiettivo andando ad Arcore? Qualcuna se n’è approfittata di Berlusconi?
Approfittata non direi. Berlusconi faceva passare ogni tanto un vassoio con dei regali per loro, soprattutto preziosi e bigiotterie, niente di più. Se poi lui gli ha dato aiuto economico l’ha fatto solo per gentilezza non per avere qualcosa in cambio. Alla figlia di una di loro, non ricordo chi, credo abbia persino pagato le scuole fino alla maggiore età. In queste serate non è mai successo niente di trasgressivo, non ho mai assistito a nessuna scena di natura sessuale. Berlusconi è sempre stato un generoso, un fottuto generoso. Per quanto mi riguarda possono anche venirmi a perquisire nelle mutande. Voglio vedere se trovano quei soldi di cui parla Lele Mora. Ma non troveranno nulla, perché non esistono.
Lei conosce bene Berlusconi: dopo la decadenza che cosa è cambiato?
Dopo la decadenza Berlusconi ha ritrovato una forza pazzesca. Lo conosco da tanti anni e conosco le sue qualità ma questa forza ha sorpreso anche me. E a sostenerlo ci sono anche i sondaggi e quell’elettorato che non l’ha mai abbandonato.
Crede che esista il rischio che possano arrestarlo?
Il primo a preoccuparsi di questo è lui. Io mi auguro davvero di no. Ci vorrebbe rispetto per uno statista come lui e spero che non si arrivi a un atto così vergognoso.

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