Perchè non mandiamo a casa questi asini? Solo in Italia si possono votare persone così.

Beppe Grillo, il Sistema Operativo e la piattaforma che non lo era

di Redazione - 03/10/2013 - Il Semplice Portavoce sul suo blog polemizza. Con chi?

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Beppe Grillo e la Casaleggio & Associati continuano nella grande impresa di rendere possibile la partecipazione a elettori, simpatizzanti e iscritti alMoVimento 5 Stelle. Oggi un post sul blog del Semplice Portavoce decide di affrontare il tema del Sistema Operativo del M5S, con una grande attenzione per la parola ‘piattaforma’:

“Allora … a quando il portale che chiede la base?” “A quando la piattaforma, ci dovete una risposta! Sono anni che aspettiamo.” “Democrazia diretta solo a parole, date alle persone la possibilità di scegliere come avete promesso!”. Queste tiritere da giornalista pidimenoellino sono uno dei tormentoni della politica italiana. Delle due l’una, o sono scemi, o sono orbi. Il Sistema Operativo del MoVimento 5 Stelle è in costruzione da due anni. Ad oggi sono quasi 90.000 gli iscritti certificati nel data base, quasi raddoppiati in un anno. Le applicazioni on line disponibili e gratuite (non dovete pagare due euro ogni volta che votate) sono:

Da sviluppare prossimamente:
- Proposta legge parlamentare e regionale formulata dagli iscritti al M5S per i parlamentari e i consiglieri regionali

(*) In evoluzione

Ps: per i giornalisti dubbiosi: “Una piattaforma non ve la daremo mai. Nel frattempo studiate. applicatevi, portalizzatevi!”

Ora, qui la domanda sorge spontanea: chi parlava di piattaforma, i giornalisti prezzolati dal Pdmenoelle-con-i-soldi-pubblici-che-invece-potrebbero-servire-per-comprare-la-biowashball? Per farlo basta andare a controllare ad esempio il post del 12 settembre scorso:

Se poi volessimo toglierci altri dubbi potremmo andare a controllare il post del primo marzo 2013:

In realtà, a parte i tentativi di fare fessi lettori ed elettori, la notizia del post è che il sistema per le proposte di legge e il forum per la condivisione sui temi locali e per i consiglieri non sono ancora pronti. E cosa scriveva il blog di Beppe Grillo il 19 settembre scorso?

E insomma, al netto dei giornalisti cattivi che parlano di piattaforma solo perché Grillo parla di piattaforma, il dato di fatto è che l’applicazione di cui parlava il blog qualche settimana fa non è ancora pronta. E infatti alcuni commentatori sembrano essersene accorti: “Traduzione dal «grillese» all’italiano: “Sudditi grillini, non mi rompete più i coglioni con questa cazzo di piattaforma! Io sono il capo supremo, il partito è mio, il blog ugualmente, dunque decido io quando sarà il momento per rilasciare una nuova piattaforma; e cioè, mai!”. Dicesi: democrazia liquida.  BUAHAHAHAHAHAH!!!”; “Questo post è arrampicarsi sugli specchi, davvero. Lo sapete quanto costa una piattaforma seria e funzionante per fare Democrazia Diretta? Casaleggio non ha tempo per farla in quanto deve difendersi da una miriade di cause legali per via del blog. Abbiamo restituito 42 milioni di rimborsi elettorali, una parte dovevamo usarla per pagare dei professionisti e per far costruire la piattaforma oppure usare/modificare liquid feedback. Non contiamo nulla al Parlamento, la strategia per me va cambiata, sia di comunicazione che partecipazione”; “bella ARRAMPICATA DI SPECCHI…… complimenti!!! diciamocelo la democrazia diretta è un’utopia, quante discussioni, leggi, decreti può seguire un cittadino? Tutte? direi di no… non lo possono fare neanche i parlamentari, magari ne può seguire una decina e le altre le DELEGA ad altri cittadini di cui si dovrà fidare! Parliamo di partecipazione, di informazione, di controllo dell’operato degli eletti… questo si!”; “Chi ha scritto questo post? Un bella coglionata soprattutto per chi si sbatte sotto i gazebo sul serio e va sognando PARTECIPAZIONE e DEMOCRAZIA. Come se questi funzionassero…Sono iscritto da due anni e non posso ancora votare… SVEGLIA. Spero sia un errore”.