Grillo, un Berlinguer con Casaleggio al posto di Marx
di Andrea Mollica - 05/10/2013
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La piattaforma del blog. Il giorno successivo all’emarginazione politica del Movimento 5 Stelle, sancita dalla rinascita delle grandi intese tra Pd e Pdl ora diventate stabili, Beppe Grillo scivola sulla piattaforma come chimera di democrazia diretta già esistente. Per il Semplice Portavoce i cittadini possono già essere consultati attraverso l’iscrizione al portale gestito dalla Casaleggio Associati. La rivoluzione che dovrebbe sostituire la democrazia rappresentativa, alla quale hanno recentemente partecipato più di 30 milioni di italiani che hanno votato alle politiche, si sarebbe già palesata con una piattaforma dove possono decidere circa 90 mila persone – numero addirittura raddoppiato nell’ultimo anno -, l’equivalente della popolazione di città come Lecce o La Spezia. La rivoluzione russa o appare poco meno significativa di un noioso sbadiglio.
La democrazia diretta è un tema molto importante, e rilevanti democrazie come la Svizzera o gli Stati Uniti hanno ordinamenti dove i cittadini possono davvero determinare gli indirizzi dello stato. Per realizzare una simile trasformazione anche in Italia però il blog di Beppe Grillo può essere, ad essere generosi, solo un punto di partenza. L’estensione della democrazia diretta può passare solo attraverso una radicale modifica della Costituzione, forse così estesa da profilare i dubbi dell’illegittimità. Al di là di questa valutazione sulla quale il M5S potrebbe chiedere una consulenza al professor emerito Zagrebelsky, l’articolo 138 postula cambiamenti costituzionali solo attraverso il raggiungimento di ampie maggioranze parlamentari. Se Grillo ed il suo Movimento di cittadini volessero davvero introdurre una maggiore democrazia diretta nel nostro paese, dovrebbero attuare una strategia completamente opposta rispetto a quella tenuta finora.
Il M5S, come confessato recentemente anche dal cittadino Di Battista, si concepisce come un movimento rivoluzionario. In base a questa impostazione difende il suo attuale isolamento, unica modalità di azione per sovvertire il sistema. In questa prospettiva il Movimento 5 Stelle inizia ad assomigliare al Pci di Enrico Berlinguer, un’enorme forza popolare che però preferì dedicarsi, dopo la stagione della solidarietà nazionale, al recupero della verginità ideologica piuttosto che a contrastare la deriva della Prima Repubblica. L’isolamento del Pci traeva la sua forza sulle ragioni di un’ideologia ancora pulsante come il marxismo-leninismo, per quanto le ragioni del fallimento fossero già allora molto più che visibili. La solitudine del M5S invece si basa sul messianesimo digitale di Casaleggio, che si svela subito ingannevole come evidenziato dalla vicenda della piattaforma M5S. Da una simile visione del web più che le rivoluzioni per migliorare il nostro paese paiono poter discendere solo mute di troll complottisti.
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