giovedì 3 ottobre 2013

Come ha detto bene la deputata del PD Picierno rivolgendosi ai grillini.....ma andate aff......


WEB & POLITICA

Movimento 5 stelle, la comunicazione via Twitter

Da #lettamente a #Faredanni. Con gli hashtag i grillini fanno parlare di sé. Più sul web che in parlamento.

di Paola Alagia
Il web, si sa, è il vero motore del Movimento 5 stelle. Tra i partiti, non a caso, il primato di presenza sulla Rete spetta ai pentastellati.
E non è solo merito del blog di Beppe Grillo. A rendere «social» il M5s contribuiscono non poco i canali YouTube, i portali di Camera e Senato, Facebook e soprattutto Twitter. Non passa giorno, infatti, senza che i grillini non tirino fuori propri hashtag. Alcuni ispirati dai post del comico genovese, molti di servizio (legati magari a eventi e iniziative promosse dal Movimento), altri dettati dalla cronaca giornaliera.
LO SPUNTO? LA FIDUCIA AL PREMIER LETTA. Come l’ultimo partorito dal M5s il 2 ottobre, in occasione della discussione sulla fiducia al premier Enrico Letta.
Quel «voi siete niente», pronunciato dalla senatrice Paola Taverna in Aula e indirizzato alla maggioranza sostenuta ancora una volta da Pd, Scelta civica e Pdl, per esempio, è subito diventato l’hashtag del giorno. Ma poi accanto a #Sieteniente, l’altra parola chiave made M5s che ha avuto grande riscontro sulla piattaforma Twitter è stata senza dubbio  #lettamente.
LA VISITA (DI PROTESTA) A VIALE MAZZINI. Un hashtag che impazza in Rete da quando Beppe Grillo, il 1 ottobre, si è recato in visita a sorpresa alla sede Rai di viale Mazzini per protestare contro l’intervento del premier alla trasmissione Che tempo che fa. E così il presidente del Consiglio, addebitando il mancato ritorno al Mattarellum al comico ligure, ha finito con l’ispirare i cinguettii pentastellati.
Perché spesso è l’attualità «la principale fonte d’ispirazione per gli hashtag», come ha raccontato a Lettera43.it Dario Adamo, responsabile social network del M5s al Senato.
UN LAVORO SVOLTO IN SINERGIA. Una cosa è certa: le parole chiave non sono diretta emanazione dei vertici del Movimento. «Capita che su alcuni temi ci confrontiamo, ma il dialogo non è affatto unidirezionale. Si tratta di un lavoro in sinergia», ha aggiunto Adamo.

Il solerte lavoro dell'ufficio comunicazione

Le frasi a effetto che animano i tweet grillini, comunque, sono per lo più frutto del lavoro dell’ufficio comunicazione. Vale per il gruppo al Senato, ma anche per quello alla Camera. Anche se a Montecitorio, spesso, gli autori sono gli stessi deputati. I loro cinguettii, poi, vengono rilanciati dai rispettivi profili personali su quelli ufficiali di ‘Montecitorio 5stelle’ e ‘Senato 5 stelle’, oltre che da attivisti e semplici internauti.
È il caso di #Grassochecola, ideato dal parlamentare Sebastiano Barbanti  in occasione dell’elezione di Piero Grasso alla presidenza del Senato.
IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI. Anche l’ex portavoce Roberta Lombardi lavora di fantasia. È suo, ad esempio, #spartirsiilmalloppo sul tema caldo del finanziamento pubblico ai partiti. Ma tra i deputati che si sbizzarriscono alla ricerca di parole chiave su Twitter c’è pure Giulia Sarti che ha creato hashtag come #leccaletta e #fiduciatemi.
Pure le piccole frustrazioni subìte dai parlamentari pentastellati nella vita di Palazzo diventano proficua fonte d’ispirazione.
Un esempio? L’incontro al Cnel per il rapporto annuale sul lavoro del 1 ottobre scorso al quale hanno preso parte i deputati M5s Claudio Cominardi e Davide Tripiedi. Invano i due parlamentari, come si può ricostruire dal profilo Facebook del primo, hanno cercato di intervenire nel dibattito, ma niente da fare.
LA RIVINCITA SUL SOCIAL NETWORK. A quel punto non si sono persi d’animo e hanno deciso di prendersi la loro rivincita su Twitter con l’hashtag #Noninvitatecipiù. 
Ci sono parole chiave che nascono in poco tempo. E così in casa M5s il decreto del Fare è subito diventato #Faredanni. Lo stesso discorso vale per #Rodotàperchèno: «In occasione dell’elezione del presidente della Repubblica», ha raccontato Adamo, «è bastato pensare al  Pd e ai suoi dubbi su una personalità come quella del costituzionalista». Tuttavia ci sono anche «hashtag che richiedono una riflessione più lunga».
A questo proposito il responsabile social network del Senato fa l’esempio di #lifacciamosudare, lanciato il 20 settembre: «Questa frase ha richiesto uno studio maggiore ed è saltata fuori pensando a tutti gli emendamenti messi in campo dal movimento per bloccare provvedimenti degli altri partiti». 
ALCUNE SI ESAURISCONO IN FRETTA. Proprio #lifacciamosudare, nel giro di poche ore, è diventato il secondo trending topic più popolare d’Italia. Ma non è sempre così. Accanto a parole che spopolano sulla piattaforma e, di conseguenza, hanno vita lunga, infatti, se ne contano altre più legate al contingente che, quindi, si esauriscono in tempi brevi.
Rientrano in questa categoria soprattutto gli hashtag per promuovere eventi specifici del M5s, come #costitutionday o #untettoacinquestelle. Quest’ultimo creato ad hoc dal gruppo comunicazione della Camera il 12 settembre scorso quando 12 deputati grillini occuparono il tetto di Montecitorio per protestare contro la riforma dell’articolo 138 della Costituzione.
Non mancano, poi, neppure gli hashtag di servizio, come #5giornia5stelle, ormai identificativo dei notiziari settimanali online del movimento.Capita, però, che i pentastellati facciano proprie pure parole chiave di altri internauti, attivisti e non. #Giuntaltermine, lanciato dal Fatto Quotidiano il 10 settembre scorso, a esempio, è stato ritwittato dal profilo del Senato 5 stelle.
DAL BLOG DEL COMICO LIGURE. Senza dimenticare, infine, le frasi a effetto ispirate direttamente dal blog del comico ligure. Una di queste è #Sonounmoralistadelcazzo, ideata l’11 settembre dal comico ligure per commentare l’attacco subìto alla Camera dai deputati M5s che chiedevano l’espulsione dei delinquenti dal Parlamento.
Pure #Bersanifirmaqui, dell’11 marzo scorso, è farina del sacco di Grillo. E che dire di #maipiùmoderato che dal 17 settembre ancora resiste su twitter? 
Giovedì, 03 Ottobre 2013

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