Si decide oggi il futuro del governo di larghe intese guidato da Enrico Letta. Il premier parla in Senato: "L'Italia corre un rischio irrimediabile - esordisce il premier . e fatale sventarlo dipende da noi e dalle scelte che assumeremo in aula, dipende da un si o da un no". Letta, al cui fianco siede Alfano e gli altri ministri dimissionari del Pdl. chiede al Parlamento di distinguere la vita del governo dalle vicende di Berlusconi "In uno Stato democratico le sentenze si rispettano e si applicano, fermo restando il diritto intangibile ad una difesa efficace ma no a trattamenti 'ad personam o contra personam'. Cavaliere che arrivato in aula dice: "Fiducia? Vediamo cosa dice Letta e poi decidiamo". Letta parla per 45 minuti chiede la fiducia citando Benedetto Croce: "Ciascuno di noi ora si ritiri nella sua profonda coscienza e procuri di non prepararsi, col suo voto poco meditato, un pungente e vergognoso rimorso".

Quorum raggiunto?. Dopo l'intervento il dibattito e poi il voto. Sono 35 i pro-Letta. Le firme - a quanto si apprende - sono quelle di senatori del Pdl e del gruppo Gal. "Cambia la natura del governo ma gli obiettivi sono possibili" spiega il premier nella replica.
Il Pdl intanto ufficializza che non voterà la fiducia al governo. Intanto Formigoni annuncia la nascita di un nuovo gruppo: "Siamo pronti già nel pomeriggio a dar vita ad un nuovo gruppo, probabilmente chiamato 'i Popolari" spiega l'ex presidente della Regione Lombardia.