Un ponte lunghissimo per le borse, quattro giorni prima della riapertura dei mercati e la speranza che nel fine settimana si trovi una soluzione alla crisi di Governo. Le consultazioni sono ancora aperte ma la banca d'affari americana Goldman Sachs, chealcune settimane fa aveva accolto con piacere il successo del Movimento 5 Stelle, ora ci ripensa e Jim O'Neill, presidente della divisione asset management punta l'indice sul "vero problema dell'Unione europea" che non è Cipro "ma l'Italia con il fattore Grillo".
La sua voce per ora è isolata, per gli analisti la situazione è troppo fluida perché si possa azzardare quale potrebbe essere la reazione delle borse martedì ma "la possibilità di elezioni anticipate non viene vista positivamente dai mercati finanziari" commenta con l'ANSA Marco Valli, capo economista per l'eurozona di Unicredit.
"Nuove elezioni subito, senza aver prima messo mano a misure urgenti per l'economia e senza una nuova legge elettorale, potrebbero portare ancora ad un risultato di ingovernabilità, per lo meno al Senato, e potrebbero creare un aumento delle tensioni sui mercati perché significherebbe lasciare il Paese senza una guida forte".
Non è l'Italia però la sola causa delle turbolenze in atto sui mercati, semmai la colpa principale sta nella latitanza della politica europea ormai appiattita sulla Germania. A pensarla così è il prorettore del Politecnico di Milano, Giuliano Noci. "I mercati sono ipersensibili sia in senso positivo che negativo e quindi tendono ad esaltare ogni singolo episodio. Ma la domanda da porsi è 'Europa dove sei?'. Il sistema tende a scaricare sempre sull'anello più debole e quindi adesso sulle criticità del sud Europa" come Italia e Cipro. Detto ciò "tra le tante ciminiere che potrebbero inquinare il clima politico, la più importante è quella della politica europea, sempre più incapace ad affrontare la crisi in modo chiaro. Si pensi ad esempio all'Unione bancaria che stenta a decollare".
Venendo all'Italia, secondo Noci "il Paese di certo non può permettersi una fase di non governo" e per questo "credo che si arriverà ad una soluzione di larghe intese tra Pd, Pdl e Scelta Civica. La settimana prossima guarderemo al Quirinale e alle consultazioni, immagino che i vari attori dell'arena politica troveranno un accordo".