mercoledì 3 aprile 2013

Io di motivi per non votare i grillini ne avrei almeno 350.



10 sintetici motivi per cui NON voterei mai il Movimento 5 Stelle
da Adriano Licata (Note) il Sabato 8 settembre 2012 alle ore 14.05
Il M5S è di proprietà di uno solo, come lo è il partito del Berlusconi. Addirittura a Beppe Grillo appartiene il simbolo registrato del M5S.
 Il “fanculo” facile è roba da comici purissimi, sedicenti politici, che riescono a fare presa mediatica e fomentare l’orgoglio animale, spesso emotivo e rabbioso, di anziani incolti e adulti in difficoltà economica, talvolta culturalmente poco dotati.
 La sacrosanta facoltà di critica ai partiti di qualsivoglia orientamento si è trasformata in un volgare, pericoloso, “atomico” accanimento volto a distruggere e demonizzare il, costituzionalmente garantito, principio di rappresentanza politica.
 La mancanza di un convenzionale organigramma in pieno stile partitico è stata sopperita da una “democraticissima” struttura di comando di regime monocratico, al massimo oligarchico.
 Il moVimento, cotanto apparentemente genuino, basilare “rischia di esplodere”, come riporta lo stesso grillino G.Favia, che parla di “totale assenza di democrazia” e di potere decisionale all’interno della struttura. Parla di “SISTEMA PADRONALE”, ammette che i militanti grillini della rete devono ottemperare allineati e talvolta zittiti, censurati dagli stessi fondatori della macromacchina a 5 Stelle, come Gianroberto Casaleggio, “spietato e vendicativo” che “manderà in Parlamento chi vuole lui”, sostiene sempre il consigliere regionale dell’Emilia Romagna, Favia.
 La esenzione degli esponenti movimentisti e dello stesso Beppe Grillo dal confronto televisivo è un chiaro segnale di paura del confronto, di terrore di confutazione programmatica, di vacanza intellettuale, d’elementare paura di distruzione di una montagna di panna imperniata sulla politica “dell’Anti, Porci, Morti, Cazzo, Vaffanculo.”
 Beppe Grillo, come Berlusconi, in nome del progresso propone l’uscita dell’Italia dall’euro. Grazie a questa lungimirante idea, geniale per contenuti e originalità, molte anziane riescono ad auspicare ancora un credibile ritorno della benzina al modico costo di 500 lire, magari eludendo una riflessione sui danni permanenti che l’Italia subirebbe a causa di una impressionante svalutazione monetaria.
Sempre quel buontempone di Beppe ha per anni inveito contro i fruitori del condono concesso dai vari governi, considerando lo stesso una forma celata d’evasione. Quindi? Per principio di coerenza  Giuseppe Piero Grillo, così si chiama, padrone della Gestimar srl, limmobiliare della famiglia Grillo proprietaria di una decina di immobili in Liguria e in Sardegna, si è avvalso del condono tombale, per gli esercizi degli anni 2002 e 2003. E vabè, andiamo avanti..
 I movimenti “antisistema” come il 5 Stelle e certi blog alternativi, si servono degli stessi meccanismi di eccitazione e spettacolarizzazione delle grandi tv e dei giornali per destare quella, ormai diffidente, attenzione dell’opinione pubblica verso il tema della alterata COSA PUBBLICA. In che maniera? Gonfiando banalità e semplificando realtà complesse.
Fu Grillo ad affermare “…e froci che non siete altro, Vendola è un buco senza ciambella” (2011, comizio a Bologna)  Sempre lui su Rita Levi Montalcini, “Una Vecchia Puttana” (2001, a Rita Levi Montalcini). Sul confronto afferma “Io sono un monologhista. Invece dell’intervista scrivo un pezzo io e voi lo pubblicate” (2008, risposta a una richiesta di intervista de ‘L’Espresso’)

Chiariti questi succinti sprazzi di “educazione civica”, la mia risposta è:
                                                                          -NO GRAZIE-

In momenti di crisi socio-economica è fisiologico che le masse necessitino di un capo, di un “duce”, di una cucuzza imponente e incazzata da idolatrare e venerare.
Ma di inquieti, nevrotici affabulatori l’Italia ne ha conosciuti già abbastanza. La società dell’emozione, dello choc emotivo fu voluta e trovata da Mussolini. Quella degli stimoli sensazionalistici da Berlusconi.
La cosa più difficile adesso è non lasciarsi ingoiare, di nuovo, dal flusso inarrestabile della corrente dell’arrivismo, del qualunquismo e del fascismo verbale, quest’ultimo punto di partenza di una degenerazione socio-culturale ossessiva e irrefrenabile.

Ecco perché non voterei mai il Movimento 5 Stelle. Mai.


Adriano Licata


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