Casaleggio cerca padroni a 5 stelle
Pubblicato Sabato 06 Aprile 2013, ore 8,37
A metà aprile il guru del MoVimento farà tappa a Torino per un incontro con il mondo dell'imprenditoria piemontese. Grande attenzione soprattutto tra i titolari di piccole boite e padroncini, sedotti da Giannino. Regista del tour il milanese Artom
Si tratta della terza tappa del tour che il fondatore e stratega del M5s ha deciso di intraprendere per portare il “verbo” grillino tra i padroni, in specie i piccoli o piccolissimi imprenditori, artigiani, titolari delle boite dove è difficile distinguere il proprietario dal suo dipendente. Il roadshow, partito da Treviso, dopo Milano farà una fermata a Torino, dove sono attese circa 150 persone. Gran regista è il consigliere di Assolombarda Arturo Artom, che con il suo “Rinascimento italiano” tentò di dar vita a una lista elettorale di «meritevoli», progetto arenato sullo scoglio della raccolta firme. Dopo alcuni abboccamenti con Oscar Giannino il “think tank” ha trovato sintonia in Veneto dove l’ex proprietario di Permastileesa Massimo Colomban ha lanciato ConfAPRI, acronimo che sta per “Confederazione delle attività produttive italiane”. Ed è proprio tra quanti, anche in Piemonte, avevano manifestato attenzione alle proposte di Fermare il declino che potrebbero arrivare i primi proseliti.
Al battesimo del 9 febbraio, nella residenza di Colomban a Castelbrando, il duo Casaleggio-Grillo venne accolto dagli applausi di un centinaio di self made man del triveneto. La replica, in miniatura, si è avuta giovedì scorso in un pranzo a Milano. Con Artom e Casaleggio, il patron del FernetNiccolò Branca, l’ad di Tre Più Silvio Santambrogio e altri quattro piccoli imprenditori brianzoli. A sentire Artom, i commensali hanno scoperto che le idee a Cinque stelle sono «esattamente quelle che abbiamo noi: merito, competenza, meno burocrazia, meno tasse, più liberalizzazioni». E Casaleggio, che Artom apprezza «da molti anni» ha «una visione limpida di quel che serve all’Italia». Come riporta Qn, secondo lui «non ha l’angoscia del governo» ma intende lanciare «una rivoluzione istituzionale che rivaluti, come è giusto, la centralità del Parlamento». Intanto chi governa? «Non importa, si facciano subito le leggi che servono al Paese e alle imprese». Non si scandalizzerebbe di un Casaleggio a Palazzo Chigi («la competenza si acquisisce se le idee sono chiare e c’è disponibilità ad ascoltare») e per il Quirinale vedrebbe «una personalità dell’arte, della cultura o della moda, le eccellenze per cui siamo conosciuti nel mondo».