Santoro attacca Casaleggio
04/04/2013 - "Io non uso la televisione come arma politica"
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“Quando fiorisce un fiore di campo in una miniera è un miracolo, che dovremmo proteggere”. Così Santoro inizia la puntata di oggi di Servizio Pubblico, parlando di Renzi.
CASALEGGIO - “Se non ha vinto le primarie, evidentemente il popolo di sinistra non gli ha riconosciuto le qualità di capo” argomenta Santoro, dicendo che lui ha rispetto di Renzi e del giovane che è, ma non si aspettava che ripartisse dalla tv piuttosto che dalla gente. Poi attacca Casaleggio, che avrebbe detto di lui “Santoro è morto”. E dice: “Si vede, a guardare l’auditel, che i morti che parlano sono seguiti e fanno riflettere. Tra l’altro se l’alternativa a Servizio Pubblico è La Cosa, preferisco la morte” E qui ha ragione. “Casaleggio scrive che i nostri ascoltatori scappano perché invitiamo Sgarbi per fare ascolto” E poi sui social network: “Sono un luogo di scorribande e propaganda da parte di ‘forze organizzate’. Ci attrezzeremo. Ciò che mi preoccupa è che nel nostro pubblico stia montando uno spirito di intolleranza, che non corrisponde alla mia idea di televisione. Non la uso come arma politica”. Sveglia Santoro, non è solo nel tuo pubblico. E’ tutto intorno a te.
A E B - Poi Santoro continua, attaccando quella visione per cui la verità è una e chi ce l’ha in tasca tende a voler censurare le altrui opinioni. Un abominio, invero, che non capisce: perché Beppe, vittima di tante censure, si comporta in maniera così illiberale? La risposta, forse, ai posteri. Ma ormai fra il conduttore e i due salvatori del mondo sembra guerra. E lo dimostrano i commenti che subito si riversano sulla pagina del programma, vera e propria “scorribanda”, come dice il giornalista:
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