venerdì 5 aprile 2013

Ma non mi dire. Ancora una volta è un no. Sempre no. Pedissequamente no.


CONTRASTO

Rottura Crocetta-M5s, modello Sicilia in crisi

Scontro sulla doppia preferenza di genere.

Il cosiddetto modello-Sicilia è già entrato in crisi. La collaborazione di cui andavano fieri la giunta di Rosario Crocetta e il Movimento 5 stelle si è infatti spezzata nella notte fra il 4 e 5 aprile.
La seduta straordinaria del Parlamento regionale (aperta in piena sessione di bilancio) ha visto il voto sulla doppia preferenza di genere che consente agli elettori di scegliere un uomo e una donna alle amministrative, a partire da quelle di giugno.
La norma, voluta dal governo e dalla maggioranza, è stata approvata in aula grazie ai voti di buona parte del centrodestra che, dopo sei ore di dibattito e tentativi di ostruzionismo, ha proposto una mediazione, dando il via libera alla legge.
PER IL M5S È «UNA PORCATA». Un accordo che non è piaciuto ai 5 stelle, contrariati per l'esclusione del loro emendamento che avrebbe istituito il seggio unico, un modo, secondo il movimento, per scongiurare il rischio di voto di scambio e di correggere «la porcata» messa in atto.
Di fronte all'asse inedito tra Pd-Udc e Pdl, i 5 stelle hanno gridato «all'inciucio», parlando di riunioni riservate tra Crocetta, il Pd e il Pdl per stringere l'intesa.
IL PDL SMENTISCE L'INCUCIO. «Tutto falso, abbiamo agito alla luce del sole e con responsbailità: la verità è che il modello-Sicilia non è mai esistito, anzi Bersani prenda spunto da quello che è accaduto qui nell'isola per uscire dall'impasse in cui ha cacciato il Paese e lavori alle larghe intese», ha detto Francesco Cascio, il deputato del Pdl artefice della mediazione che ha evitato il binario morto alla doppia preferenza di genere, già affossata col voto segreto nella passata legislatura.
Crocetta si è augurato che i 5 stelle aprano una riflessione: «Per approvare le leggi si fanno anche delle mediazioni, non si può pensare di incassare tutti i risultati».
Parlare di inciuci, secondo il governatore, «è allucinante».
GRILLO: «IN SICILIA FACCIAMO NOI, NON CROCETTA». Ma il capogruppo a 5 stelle, Giancarlo Cancelleri, non ci sta. «Abbiamo sempre detto che avremmo appoggiato le buone leggi, da qualsiasi parte arrivate. E quella non era una buona legge, priva degli opportuni correttivi che noi avevamo proposto».
Stesso concetto espresso da Beppe Grillo ai suoi, riuniti in un agriturismo nel Lazio: «Le cose le abbiamo fatte noi, non Crocetta».
Venerdì, 05 Aprile 2013

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