domenica 27 ottobre 2013

Possiamo affermare con certezza che sono degli asini.


Grillo, ecco cos'è e come si chiede l'impeachment (e il Quirinale smentisce le accuse)

Beppe Grillo e i parlamentari del M5S ieri sera dal blog del comico tuonano contro Napolitano e il "Napolitellum",  la nuova legge elettorale che il Presidente della Repubblica starebbe definendo assieme alla ka$ta.


Oggi Napolitano si è riunito insieme a 5 rappresentanti della maggioranza per decidere la legge elettorale. Nessun esponente del M5S, votato da 9 milioni di cittadini ne è stato messo al corrente. Non accetteremo mai una legge elettorale decisa dal garante dei partiti che hanno distrutto l'Italia negli ultimi vent'anni. Non accetteremo mai un "Napolitellum". Napolitano è ormai oltre la democrazia e oltre la Costituzione. Presenteremo al più presto la richiesta di impeachment per Napolitano.
Un paio di considerazioni:

1) Il M5S NON è la maggioranza. Se Napolitano si è riunito con la maggioranza, è ovvio che i parlamentare 5 stelle non erano invitati.

2) La legge elettorale deve comunque essere votata, quindi Napolitano non decide proprio nulla.

In serata è arrivata poi la smentita ufficiale del Quirinale:

a fine giornata dal Colle si apprende che il Quirinale, "si riserva di ascoltare i vari gruppi di opposizione, nelle modalità più opportune", sul percorso parlamentare della riforma elettorale. Da sempre il capo dello Stato ha auspicato, per l'indispensabile revisione delle norme di elezione per Camera e Senato, il più ampio concorso possibile da parte di tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento.(adnkronos)
Grillo poi ha annunciato che i suoi legali hanno pronta una richiesta di impeachment per Napolitano stesso. Ciò dimostra che il comico è tale e non ha idea di cosa sia l'impeachment.

Il sito della Camera spiega bene come funziona la Responsabilità del Presidente della Repubblica e la procedura di accusa nei suoi confronti:


Art. 72
(Responsabilità del Presidente della Repubblica)

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.
In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri. Con legge costituzionale sono regolatele le procedure del giudizio avanti la Corte costituzionale e le sanzioni penali e costituzionali.
Per atti diversi da quelli compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, il Presidente della Repubblica risponde penalmente, secondo la procedura stabilita con legge costituzionale, previa autorizzazione deliberata dal Senato della Repubblica a maggioranza assoluta dei suoi componenti. Si applicano le disposizioni di cui all’art. 94.
Contenuto
L’art. 72 riproduce con qualche integrazione la disciplina costituzionale vigente (art. 90 Cost.) in materia di irresponsabilità del Presidente della Repubblica per gli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni.
Come previsto anche dal nuovo articolo, l'attuale art. 90 Cost. dispone infatti che la responsabilità del Presidente per gli atti compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni sia limitata ai reati di alto tradimento e attentato alla Costituzione. Il potere di porre in Stato di accusa il Presidente è attribuito al Parlamento in seduta comune, che delibera a maggioranza assoluta dei propri componenti. Il giudizio è pronunciato dalla Corte costituzionale in composizione integrata, ai sensi della disciplina dettata dagli art. 134 e 135, settimo comma, della Costituzione vigente – anch’essa rimasta sostanzialmente immutata (si vedano i successivi artt. 134, lett. e) e 135, ottavo comma, della proposta di riforma).
Lo stesso art. 90 Cost., tuttavia, non tratta altri aspetti rilevanti della responsabilità presidenziale:
- le pene che possono essere comminate dalla Corte;
- la responsabilità penale del Presidente per atti diversi da quelli compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni.
Il testo proposto prevede invece una disciplina di tali aspetti.
L’ultimo periodo del primo comma stabilisce che la legge costituzionale che regola la procedura del giudizio avanti alla Corte costituzionale individui anche le sanzioni penali e costituzionali comminabili per i reati presidenziali di alto tradimento e attentato alla Costituzione. Si vuole cioè superare il sistema attuale, che rinvia, per la determinazione della pena, a quella massima prevista dall’ordinamento, senza individuarne una specifica per il reato in oggetto.
Inoltre, il terzo comma prefigura una specifica disciplina dettata con legge costituzionale per chiamare il Presidente a rispondere degli atti compiuti al di fuori dell’esercizio delle sue funzioni. Pur rinviandosi per la procedura da seguire ad altra legge costituzionale, viene contestualmente sancito uno specifico principio, che consiste nell’applicabilità del successivo art. 86, che detta la disciplina relativa all’inviolabilità (oltre che all’insindacabilità) dei parlamentari.
Capito caro Beppe Grillo? Il Parlamento ci vuole, altro che l'ufficio legale.

Se il sito della Camera è troppo complicato e ka$toso, bastava una semplice ricerca su wikipedia:

Soggetti passivi dell'impeachment (sottoposti al procedimento) sono i componenti del potere esecutivo, dal presidente al vicepresidente fino ai funzionari delle amministrazioni statali, ed i giudici intesi come membri delle giurisdizioni federali.
Soggetti attivi dell'impeachment (promotori del procedimento) sono la Camera dei Rappresentanti, investita della funzione di discutere i presupposti dell'accusa ed eventualmente elevarla (con voto a maggioranza semplice dei presenti), ed il Senato investito del ruolo di giudice (con voto a maggioranza dei due terzi dei presenti)

1 commento:

Unknown ha detto...

Grillini asini e ignoranti. Incompetenti e servi.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...