mercoledì 30 ottobre 2013

Lo statista stanco. Adesso diventa furioso.

Il Cavaliere furioso

di   - 30/10/2013 - Scoppia l'ira azzurra dopo la decisione della Giunta di votare con voto palese sulla decadenza di Berlusconi. C'è chi parla di «assassinio annunciato» e chi incolpa il Pd di questo ennesimo «sfregio» che può far vacillare il governo

diventa furiosoIl Cavaliere furioso
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Sulla decadenza di Berlusconi si voterà con voto palese. Lo ha deciso la Giunta per il regolamento dopo un tira e molla che è sembrato infinito, ma alla fine si è deciso: i senatori voteranno apertamente la decisione di far decadere o meno il Cavaliere dopo la sua condanna in Cassazione per frode fiscale, come prevede la legge Severino.
Renato Schifani
Renato Schifani
QUAGLIARIELLO: «TUTTO NASCE DA UNA SENTENZA INGIUSTA» - Una notizia, questa, che ha scatenato le ire del Pdl: i cui “big” hanno rilasciato dichiarazioni su dichiarazioni. Il primo è il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello, che a SkyTg24 fa risalire l’origine del problema non tanto all’annosa questione dell’applicabilità della legge Severino ma, piuttosto, dal una sentenza ingiusta: «La decadenza di Berlusconi dipende da una sentenza ingiusta ma non dalla legge Severino, una sentenza ingiusta non data dal giudice naturale sulla quale è possibile chiedere una revisione ma è quella sentenza che fa decadere Berlusconi, è la pena accessoria, non dimentichiamocelo: non è che se questo voto al Senato non c’è Berlusconi resta senatore».
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ROCCELLA, «STRAVOLGIMENTO DELLE REGOLE» - Dalla Camera, anche la deputata azzurra Eugenia Roccella esprime il proprio dissenso con una nota: «La scelta del voto palese – dice – contraddice profondamente le regole e le prassi del Parlamento, e nega una tradizione volta a difendere la libertà di coscienza del parlamentare nei confronti delle possibili pressioni dei partiti quando è in gioco la singola persona o un tema sensibile». Secondo la Roccella si tratterebbe di uno «stravolgimento delle regole» che sarebbe esclusivamente strumentale e politica «dettata da una precisa volontà di arrivare alle elezioni anticipate. A chi ha esercitato una forzatura così grave, dobbiamo rispondere tutelando l’interesse degli italiani ed evitando di cadere in trappole predisposte in modo cinico e spregiudicato».
PRESTIGIACOMO: «NUOVO SCHIAFFO DEL PD AL PDL» - Anche secondoStefania Prestigiacomo il voto palese non sarebbe altro che «una forzatura intollerabile, contraddittoria e inconciliabile con lo spirito, con un clima di concordia che dovrebbe prevalere tra le forze politiche che sostengono il governo. Un atto gratuito dettato solo dall’odio verso il leader del centrodestra». E la Prestigiacomo punta il dito verso il Partito Democratico: «Imporre il voto palese in aula sulla decadenza di Silvio Berlusconi, quando il Regolamento stabiliva il contrario, rappresenta uno schiaffo al Pdl da parte del Pd». E infine una conclusione nemmeno troppo sibillina: «Abbiamo già evitato di rispondere a molte provocazioni, ma davanti a quest’ultimo sfregio credo che non ci si possa tirare indietro».
FITTO: «COSA DEVE SUCCEDERE ANCORA?» - Dall’ala lealista di leva la voce di Raffaele Fitto, che si dice «vicino al presidente Berlusconi», ma che si chiede anche «che altro deve succedere? Tutto è ormai chiaro. Non è più il tempo delle finzioni e delle false promesse, ma della vera lealtà ai principi della democrazia, dello Stato di diritto, alle nostre idee, e a una storia ventennale che non possiamo accettare di vedere trattata come un romanzo criminale».
DA «ASSASSINIO» a «PEGGIO DEL PORCELLUM» - E mentre Renato Schfani definisce la scelta del voto palese come «una pagina buia per tutti i parlamentari», e Brunetta parla di una «decisione assurda e senza precedenti, una decisione contra personam e senza alcun senso», i toni si scaldano quanto a parlare sono altri esponenti del Pdl come Daniela Santanchè, che parla di «assassinio annunciato» e di «uccisione della democrazia» o di Roberto Formigoni, che definisce il voto palese come l’espressione di una «paura fottutissima» da parte del «plotone di esecuzione» della sinistra. O ancora il vicepresidente del Senato Calderoli, per cui il voto palese sarebbe una «porcata» addirittura peggiore del suo porcellum.
IL GOVERNO DI LETTA DI NUOVO IN BILICO? - Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, che a sua volta cita fonti del Pdl che avrebbero parlato con l’Ansa, a far montare il Cavaliere su tutte le furie sarebbe stata la presa di posizione di Scelta Civica che ha votato a favore del voto palese, facendolo arrabbiare a tal punto da annullare un pranzo già in programma con Alfano e il resto del gotha del Pdl. Resta ora da chiedersi quali saranno le reali ripercussioni sul governo Letta, considerate le parole di Stefania Prestigiacomo che ha parlato di «ennesima provocazione da parte del Pd» dalla quale il Pdl parrebbe «non potersi più tirare indietro». Soltanto qualche giorno fa Renato Schifani aveva detto ai cronisti in Transatlantico che «alla fine sarà soltanto Berlusconi a decidere se e quando staccare la spina al governo», una frase che oggi suona quantomai minacciosa. Fin dai giorni seguenti alla sua condanna in Cassazione, Berlusconi ha sempre detto che, in caso di decadenza, anche Letta sarebbe caduto con lui. Quali saranno le prossime mosse del Cavaliere? Enrico Letta ha davvero ragione di temere una nuoca rappresaglia?

1 commento:

Unknown ha detto...

Incredibile. Se decade lui fa cadere il governo.

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