Berlusconi: “Voi autogol, io vincerò”. Palese porta crisi, segreto porta schifo
Pubblicato il 31 ottobre 2013 14.02 | Ultimo aggiornamento: 31 ottobre 2013 14.04
ROMA – A contatto con Bruno Vespa Berlusconi ritrova smalto: “La sinistra ha segnato un autogol, la partita comunque è lontana dal fischio finale…la sentenza che mi condanna è falsa e comunque sarà ribaltata presto”.
Per l’uso corretto delle dichiarazioni di Berlusconi rilasciate alla decimillesima presentazione del millesimo libro di Bruno Vespa, sorvolare sulla parte finale. Non vi è che possa “ribaltare” sentenza definitiva. E altrettanto arduo rispetto al mondo delle cose reali è definire “falsa” una sentenza emessa e confermata datre Tribunali in sequenza. Ma, si sa, Berlusconi è fatto così: per lui l’unico tribunale è l’audience e c’è sempre un popolo che può ribaltare sentenze nell’urna elettorale.
Fermarsi invece sulla prima parte, sulla prima frase, sull’autogol. Davvero la sinistra “ha fatto autogol” decidendo che il voto dell’aula del Senato sulla decadenza di Berlusconi appunto da senatore in forza della condanna definitiva per frode fiscale avvenga a scrutinio palese?
Lo scrutinio palese, cioè i senatori che votano sì o no alla decadenza di Berlusconi in maniera pubblica e visibile, l’hanno voluto M5S, Pd, Sel e un po’ di quella che era Scelta Civica. M5S ha voluto scrutinio palese in nome della trasparenza e anche per precostituirsi alibi nel caso fosse passato invece il voto segreto e in quel segreto Berlusconi si fosse salvato, l’alibi era: noi volevamo il voto palese, non potete neanche sospettare che a salvarlo siamo stati noi in segreto. Il Pd ha voluto scrutinio palese soprattutto perché non si fidava di M5S in un voto segreto e, nel caso segreto fosse stato il voto e avesse salvato Berlusconi, il Pd ne sarebbe uscito…”asfaltato” per dirla alla Renzi. Sel voleva il voto palese perché “così vuole l’opinione pubblica” e questo era motivo non indifferente anche per M5S e Pd. Scelta Civica ha scelto il voto palese anche perché così non ci sarà un voto segreto in cui Casini e Mauro possano salvare, in segreto s’intende, Berlusconi.
Il voto palese M5S, Pd, Sel e Scelta Civica l’hanno voluto e ottenuto e quindi nessuno salverà per segreta via Berlusconi dalla decadenza. Ma è un gol su fallo da rigore giustamente segnalato dall’arbitro, rigore confermato da ogni moviola, oppure “l’autogol” di cui parla Berlusconi?
Proviamo a rispondere: il voto palese su Berlusconi porta crisi, crisi di governo. Quel voto palese schiaccia Alfano e gli “alfaniani” nella stessa trincea di Berlusconi, son tutti lì a dichiarare che è un sopruso. Il “ventennio berlusconiano già finito” nella definizione di Enrico Letta continua eccome riafferra Alfano e i “governativi”. Sarà anche “il morto che afferra il vivo, ma lo afferra”. Quel voto palese lascia Enrico Letta e il suo governo come un rocciatore in parete appeso al discutibile chiodo del “governo e Berlusconi sono cose diverse”. Se c’è una cosa su cui anche il buon senso dà ragione a Berlusconi è: come si fa a governare insieme con uno che cacci dal Parlamento? Anche se l’espellerlo non è sopruso ma legge, anche se decade per indegnità e non per complotto, come si fa a governarci insieme? Il chiodo del rocciatore Letta con il voto palese oscilla più di prima nella sua nicchia. Quel voto palese aumenta l’urgenza della domanda alla Chatwin che il Pd si fa: “Larghe intese…Che ci faccio qui?”. Quel voto palese consegna a Berlusconi una strategia tanto chiara quanto disperata: passare all’opposizione, puntare a elezioni. Quel voto palese crea una comunanza d’interesse sulle elezioni anticipate tra Berlusconi e Grillo.
Dunque un “autogol”? Proprio un autogol no, anzi proprio no. Però è vero, ha ragione Berlusconi “la partita non è finita”.
Si poteva allora chiuderla la partita con il voto segreto? No, non si poteva perché in questa nostra Italia, in questo nostro momento e in questo nostro Parlamento e pubblica opinione il voto segreto portava schifo. Anzi vari tipi di schifo possibile. In segreto la pattuglia di senatori di Casini e Mauro che salvavano Berlusconi per niente meno ricomporre il centro destra. In segreto qualche tifosissimo di Letta e del suo governo che salvava Berlusconi per garantire al paese niente meno che la stabilità. In segreto qualche avanguardista M5S che faceva il colpaccio: salvare Berlusconi e dire che era stata la “Casta”, come piazzare una bomba sotto il letto alla Casta, che tentazione…
Troppi schifi possibili se non addirittura probabili. Anche se il voto segreto era forse quello più “regolare” per una votazione come quella sulla decadenza, segreto quel voto proprio non si poteva fare. Quello sì sarebbe stato autogol, il voto palese è soltanto buttarsi la palla in calcio d’angolo.
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