domenica 31 marzo 2013

Nel frattempo Grillo ha chiesto a Csaleggio e Crimi ha cambiato idea. Quando si dice "uno vale l'altro".


IL SOSTEGNO

I grillini rivendicano: Napolitano ci ha dato ragione

Alla fine il Movimento 5 stelle è finito nelle braccia di Morfeo. Hanno cantato vittoria i grillini. Quando il Quirinale ha scelto di non nominare un governo, optando per un gruppo di saggi chiamati a stendere un programma, gli ambienti vicini al M5s hanno plaudito al capo dello Stato. Decisamente troppo presto.
La soluzione pensata dal Colle - affidare a due gruppi di personalità l'intesa programmatica, lasciando il governo di Mario Monti a gestire gli affari quotidiani - è stata apprezzata da tutti i partiti. Ma ai grillini è sembrata piacere ancora di più. Anzi ne hanno quasi rivendicato la genesi.
NAPOLITANO CI HA DATO RAGIONE.«Il presidente Napolitano ci ha dato ragione», ha dichiarato il capogruppo in Senato Vito Crimi, senza sapere chi sarebbero stati i saggi scelti dal capo dello Stato.
«A chi sosteneva che le nostre teorie erano campate in aria e non trovano fondamento costituzionale, il Quirinale ha dato una risposta autorevole: un governo, sebbene limitato agli affari di ordinaria amministrazione, in Italia è operativo, con la collaborazione del parlamento. Anzi, direi di più: sta operando solo previo consenso del parlamento», ha scritto su Facebook, Crimi.
«In questa fase per poter emettere un decreto d'urgenza fuori dagli affari ordinari, il governo deve chiedere l'autorizzazione al parlamento. Questa cosa, da molti é vista come una situazione anomala, a nostro avviso è la miglior soluzione possibile in un paese che ha visto negli ultimi anni succedersi governi che hanno imposto le loro politiche a Parlamenti succubi ed esautorati del loro ruolo».
Insomma, dopo aver dichiarato che Beppe Grillo aveva tenuto sveglio il capo dello Stato nelle consultazioni, adesso per Crimi Napolitano sarebbe non solo sveglio, ma anche ricettivo.
LA SVOLTA DI GRILLO. Del resto, lo stesso comico ligure, dopo anni di insulti, dopo l'incontro di consultazione al Quirinale, aveva promesso la svolta: «Non lo chiamerò più Morfeo».
«La commissione speciale istituita sta esaminando, tra gli altri, un provvedimento legislativo di carattere economico per sbloccare i pagamenti alle aziende per 40 miliardi di euro in due anni. E lo sta facendo il parlamento, con il contributo di tutte le forze politiche (compreso il M5s), non il governo con la decretazione d'urgenza da far ratificare in aula», ha aggiunto il capo dei senatori grillni.

I grillini rivendicano la prorogatio, ma non c'è rinnovamento

Commenti positivi sull'idea di Napolitano erano stati raccolti, informalmente, tra i parlamentari a 5 stelle. E lo stesso Claudio Messora, coordinatore comunicazione del M5s ha appoggiato l'azione del Quirinale: «Ovviamente se avesse assegnato a noi l'incarico per il governo sarebbe stata la scelta ottima, ma la strada scelta è quella che più si avvicina alla soluzione in un momento così difficile», aveva spiegato aSkyTg24.
«Il M5s ha sempre detto che è possibile continuare con la 'prorogatio', in cui il vecchio governo resta in carica per le funzioni amministrative le parole di Napolitano sembrano suggerire che è una possibile via uscita», aveva aggiunto Messora.
Questo rientra nel solco di quanto è stato dichiarato dal M5s, anche nel recente post di Grillo: facciamo fare in fretta al parlamento quattro o cinque leggi, poi vediamo il da farsi. Era quasi inutile perdere tanto tempo per realizzare un governo impossibile», aveva rivendicato il blogger.
LA VITTORIA DELLA PROROGATIO. La prorogatio, cavallo di battaglia del docente di diritto, Paolo Becchi, uno dei guru del movimento 5 Stelle era stata ribadita da Grillo in diretta , suLacosa, la web tivù del M5s.
«Il governo Monti resta in carica con una prorogatio», aveva detto, «il peso delle riforme passa al parlamento, che così finalmente tornerebbe a legiferare e si potrebbero fare alcune cose urgenti». E tra queste ci sarebbe anche la legge elettorale. «Una sorta di governo parlamentare», aveva battezzato Grillo. Ma le sue aspettative sono state presto deluse.
La rosa dei nomi scelti da Napolitano non solo non comprende  personalità particolarmente gradite ai grillini. Ad eccezione  di Giovannini che all'Istat ha inserito a fianco del Pil anche il calcolo dell'indice del benessere tanto da gudagnarsi la preferenza del M5s. Ma non ha nulla del rinnovamento tanto invocato. Soprattutto Napolitano si è concentrato su nomi di politici pontieri e tecnici delle istituzioni. Esattamente quello che Grillo dichiara di aborrire.  Tanto che Crimi in serata ha fatto un prevedibile e vistoso dietrofront, definendo le scelte «foglie di fico».
NON È IL PROGETTO DI GRILLO. «Grillo voleva mettere completamente da parte il problema del governo sostenendo che il parlamento poteva funzionare lo stesso anche con il vecchio esecutivo», ha dichiarato il presidente emerito della Corte costituzionale Francesco Paolo Casavola, «invece la scelta che ha fatto il presidente della Repubblica ha l'obiettivo di arrivare proprio alla composizione di un governo partendo dall'accordo su un progetto». Ad avviso del giurista, «lo sforzo del Quirinale è un modo per ribaltare la piramide e provare ad affrontare l'impasse - creata dai veti incrociati delle forze politiche - a partire non dal problema della formazione del governo ma da quello della ricerca della convergenza su alcuni punti». Insomma, vince il compromesso e i grillini festeggiano. Morfeo, questa volta, ha preso in contropiede anche loro.
Sabato, 30 Marzo 2013

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