L'editoriale del direttore del Fatto che oggi la pagina "Innamorati di Virginia Raggi" non copincollerà. Chissà perché
Qualche giorno fa Marco Travaglio ci ha deliziato in un suo editoriale spiegandoci una grande verità: in Italia purtroppo la scelta è tra mascalzoni e coglioni. Oggi il direttore del Fatto Quotidiano ritorna sul tema segnalandoci, con molta serenità e onestà, chi sono precisamente i coglioni. Tutto parte dal racconto dell’incredibile audio del colloquio tra Paolo Berdini e Federico Capurso della Stampa e dell’altrettanto incredibile decisione della sindaca di lasciare in giunta uno che l’ha pesantemente diffamata parlando con uno sconosciuto:
La sindaca, con tutti i guai che si ritrova, l’ha perdonato accettando le sue scuse. Salvo poi scoprire, con la pubblicazione dell’audio, che anche le scuse erano bugie: le aveva assicurato di aver detto quelle robacce a due amici al bar senz’accorgersi che un giornalista registrava tutto alle sue spalle; invece, dall’audio sul sito de La Stampa , è emerso che aveva parlato col cronista, pur pregandolo di non scrivere nulla (mossa astuta quasi quanto quella di infilare un supplì in tasca a Giuliano Ferrara e pregarlo di non mangiarlo).A quel punto anche l’ultimo filo di fiducia fra la sindaca e l’assessore si è spezzato. Ora si può continuare ad affibbiare solo alla Raggi la colpa di tutto ciò che accade attorno a lei: doveva munirsi di sfera di cristallo e prevedere che la Muraro sarebbe stata indagata per le passate consulenze all’Ama, che Marra sarebbe finito dentro per fatti di 4 anni fa, che Romeo le aveva dedicato una polizza e che Berdini le avrebbe sparlato alle spalle.
Ora, spiega Travaglio, dopo la vicenda Berdini possiamo serenamente dire che gli onesti sono anche coglioni:
Ma si può pure essere più seri e analizzare il disastro capitolino chiamando in causa una classe dirigente romana che si è rivelata molto peggio dei 5Stelle: sia quella che, privata delle solite greppie, lavora indefessamente per gettare i barbari giù dal Campidoglio e rimettersi a tavola con i vecchi compari di abbuffate; sia quella che si è messa a disposizione della banda degli onesti ma, anziché aiutarli a diventare meno pasticcioni, ha aggiunto i suoi pasticci ai loro.Qualche giorno fa ci domandavamo perché mai siamo sempre condannati a scegliere fra disonesti e coglioni. Ora possiamo serenamente aggiungere che, salvo rare eccezioni, gli onesti sono anche coglioni.
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