M5S, Lombardi lascia il direttorio di Roma dopo il gelo con la Raggi
Lo scontro nasce per la nomina di Frongia a capo di gabinetto bloccata dallo staff 5Stelle. Ma le due esponenti grilline smentiscono. Ieri Grillo ha visto la sindaca di Roma, ma non la deputata. A Milano, al meeting sulla comunicazione con Casaleggio, bocche cucite sulla vicenda
ROMA - La deputata Roberta Lombardi - come anticipato oggi da Repubblica- lascia lo staff del Movimento 5 Stelle a Roma. Si conclude così il braccio di ferro tra la sindaca Virginia Raggi e il mini direttorio capitolino, in teoria chiamato a supportarla.
Le smentite. Sia la Raggi che la Lombardi, tuttavia, gettano acqua sul fuoco. "Sono certa che con Lombardi continueremo a confrontarci", taglia corto la sindaca. "Nessuna lite, darò una mano a Raggi", scrive Lombardi su Facebook, negando l'esistenza di polemiche. E dando la colpa alla stampa, come da copione grillino.
Lo scontro Raggi-Lombardi. Al di là delle smentite, lo scontro tra le due esponenti grilline è scaturito proprio sulla controversa scelta del capo di gabinetto. Su quell'impasse - con Raggi decisa a sostenere la nomina di Daniele Frongia e Raffaele Marra suo vice, ma poi costretta a desistere - i rapporti tra il mini direttorio romano e la sindaca si sono raffreddati.
Vertice Casaleggio-amministratori. Intanto si è concluso a Milano il vertice tra Davide Casaleggio, figlio del co-fondatore del M5s Gianroberto, e circa un centinaio tra sindaci, capigruppo comunali e regionali e relativi addetti stampa M5s, al 'meeting sulla comunicazione' svoltosi in un hotel a Milano. E a proposito di comunicazione, Davide Casaleggio, sul caso Raggi-Lombardi, non si è lasciato sfuggire neanche un 'no comment'.
Grillo snobba Lombardi. Ieri Raggi ha incontrato Beppe Grillo, che invece non ha visto di persona, al contrario di quanto previsto, Lombardi. E nel faccia a faccia con la sindaca, l'ex comico aveva dato il via libera al siluramento del direttorio. Così poco dopo Roberta Lombardi - esponente di spicco dello staff romano composto anche da Paola Taverna, Massimo Castaldo e Gianluca Perilli - ha firmato le sue dimissioni irrevocabili.
L'impasse sul capo di gabinetto. A scatenare il malcontento proprio la scelta di Raggi, poi naufragata, di nominare Frongia a capo di gabinetto e Marra come suo vice. Una decisione, la sua, che avrebbe violato il codice etico sottoscritto a Roma e che prevede in un passaggio di concordare con il mini direttorio tutte le nomine del caso. Ma per Lombardi, che con Perilli avrebbe mosso accuse alla Raggi durante una riunione di fuoco, la sindaca avrebbe commesso anche un errore di coerenza, scegliendo una persona, in questo caso Frongia, che aveva corso alle elezioni per fare il consigliere e non il capo di gabinetto: non si lascia una poltrona per un'altra, questa la stilettata piovuta dallo staff per bocca di Lombardi. Da quel dì la distanza tra le due esponenti grilline é divenuta incolmabile, ma anche sul mini direttorio romano è calato un cono d'ombra, con rapporti sempre più sporadici e freddi con il Campidoglio. Grillo, nel suo blitz di ieri, avrebbe tentato di rasserenare gli animi ma la distanza tra i due fronti alla fine è apparsa incolmabile. Da qui la scelta di appoggiare la sindaca, in questa fase la vera scommessa "di governo" del Movimento. E a questo punto non è escluso che all'addio di Lombardi possano seguirne altri a stretto giro. Un nuovo terremoto interno per i Cinquestelle.
Retroscena: il caso Morgante. La scelta del capo di gabinetto è stata critica, per Virginia Raggi. Dopo le polemiche su Frongia, la sindaca aveva deciso di designare a quella poltrona Daniela Morgante, viceprocuratore generale della Corte dei Conti in Molise, ex assessore al Bilancio nella giunta Marino (fu lei, allora, a opporsi alle persone - oggi indagate per truffa - che supportavano i pagamenti per la Metro C). Mentre la nomina di Morgante era pendente, erano uscite sui giornali altre polemiche relative a scontri e contrasti interni ai grillini che avevano indotto la giudice contabile a ritirare la propria disponibilità, rivendicando il suo ruolo di garanzia istituzionale imparziale del rispetto della legge e della tutela degli interessi obiettivi dei cittadini romani.
Lombardi getta acqua sul fuoco. "Mi spiace deludere - scrive Lombardi su Facebook - chi in questo momento sta parlando di liti, gelo o siluramenti rispetto al lavoro che tutti stiamo facendo su Roma. Non è così. In questi giorni il lavoro per 'Italia 5 Stelle' entra sempre più nel vivo. Stiamo preparando tutto affinché la terza edizione di 'Italia 5 Stelle' in programma a Palermo il 24 e 25 settembre vada al meglio". "Purtroppo - ha aggiunto la deputata 5Stelle - per questo il mio supporto nello staff romano sarà differente: continuerò a dare una mano a Virginia, ma dall'esterno sui temi che ho sempre seguito". "Credo che insieme abbiamo fatto tante cose molto importanti, per questo oggi Roma è a 5 Stelle - conclude Lombardi - in futuro riusciremo a farne altre altrettanto importanti, ma intanto sono certa che Paola, Gianluca e Fabio Massimo (gli altri 'portavoce' componenti dello 'staff' capitolino, ndr), riusciranno a sostenere il nostro sindaco giorno per giorno. Adesso è giusto affrontare le priorità di questo Paese e di questa città, partendo dal minore su dieci che oggi è in una situazione di povertà assoluta. Abbiamo bisogno di una manovra seria come il reddito di cittadinanza, che affronti il tema della povertà e faccia ripartire l'economia del Paese. Non di polemiche che interessano solo ai giornalisti".
E Raggi ringrazia. "Ringrazio Roberta Lombardi per l'apporto ed il sostegno dato finora. Il suo contributo è stato prezioso
e nonostante i suoi numerosi impegni, tra cui l'organizzazione di 'Italia 5 stelle' a cui parteciperò, sono certa che continueremo a confrontarci, sempre, per il bene di Roma. Il M5s cambierà questa città, e lo farà lavorando sodo, giorno dopo giorno".
Le smentite. Sia la Raggi che la Lombardi, tuttavia, gettano acqua sul fuoco. "Sono certa che con Lombardi continueremo a confrontarci", taglia corto la sindaca. "Nessuna lite, darò una mano a Raggi", scrive Lombardi su Facebook, negando l'esistenza di polemiche. E dando la colpa alla stampa, come da copione grillino.
Lo scontro Raggi-Lombardi. Al di là delle smentite, lo scontro tra le due esponenti grilline è scaturito proprio sulla controversa scelta del capo di gabinetto. Su quell'impasse - con Raggi decisa a sostenere la nomina di Daniele Frongia e Raffaele Marra suo vice, ma poi costretta a desistere - i rapporti tra il mini direttorio romano e la sindaca si sono raffreddati.
Vertice Casaleggio-amministratori. Intanto si è concluso a Milano il vertice tra Davide Casaleggio, figlio del co-fondatore del M5s Gianroberto, e circa un centinaio tra sindaci, capigruppo comunali e regionali e relativi addetti stampa M5s, al 'meeting sulla comunicazione' svoltosi in un hotel a Milano. E a proposito di comunicazione, Davide Casaleggio, sul caso Raggi-Lombardi, non si è lasciato sfuggire neanche un 'no comment'.
Grillo snobba Lombardi. Ieri Raggi ha incontrato Beppe Grillo, che invece non ha visto di persona, al contrario di quanto previsto, Lombardi. E nel faccia a faccia con la sindaca, l'ex comico aveva dato il via libera al siluramento del direttorio. Così poco dopo Roberta Lombardi - esponente di spicco dello staff romano composto anche da Paola Taverna, Massimo Castaldo e Gianluca Perilli - ha firmato le sue dimissioni irrevocabili.
L'impasse sul capo di gabinetto. A scatenare il malcontento proprio la scelta di Raggi, poi naufragata, di nominare Frongia a capo di gabinetto e Marra come suo vice. Una decisione, la sua, che avrebbe violato il codice etico sottoscritto a Roma e che prevede in un passaggio di concordare con il mini direttorio tutte le nomine del caso. Ma per Lombardi, che con Perilli avrebbe mosso accuse alla Raggi durante una riunione di fuoco, la sindaca avrebbe commesso anche un errore di coerenza, scegliendo una persona, in questo caso Frongia, che aveva corso alle elezioni per fare il consigliere e non il capo di gabinetto: non si lascia una poltrona per un'altra, questa la stilettata piovuta dallo staff per bocca di Lombardi. Da quel dì la distanza tra le due esponenti grilline é divenuta incolmabile, ma anche sul mini direttorio romano è calato un cono d'ombra, con rapporti sempre più sporadici e freddi con il Campidoglio. Grillo, nel suo blitz di ieri, avrebbe tentato di rasserenare gli animi ma la distanza tra i due fronti alla fine è apparsa incolmabile. Da qui la scelta di appoggiare la sindaca, in questa fase la vera scommessa "di governo" del Movimento. E a questo punto non è escluso che all'addio di Lombardi possano seguirne altri a stretto giro. Un nuovo terremoto interno per i Cinquestelle.
Retroscena: il caso Morgante. La scelta del capo di gabinetto è stata critica, per Virginia Raggi. Dopo le polemiche su Frongia, la sindaca aveva deciso di designare a quella poltrona Daniela Morgante, viceprocuratore generale della Corte dei Conti in Molise, ex assessore al Bilancio nella giunta Marino (fu lei, allora, a opporsi alle persone - oggi indagate per truffa - che supportavano i pagamenti per la Metro C). Mentre la nomina di Morgante era pendente, erano uscite sui giornali altre polemiche relative a scontri e contrasti interni ai grillini che avevano indotto la giudice contabile a ritirare la propria disponibilità, rivendicando il suo ruolo di garanzia istituzionale imparziale del rispetto della legge e della tutela degli interessi obiettivi dei cittadini romani.
Lombardi getta acqua sul fuoco. "Mi spiace deludere - scrive Lombardi su Facebook - chi in questo momento sta parlando di liti, gelo o siluramenti rispetto al lavoro che tutti stiamo facendo su Roma. Non è così. In questi giorni il lavoro per 'Italia 5 Stelle' entra sempre più nel vivo. Stiamo preparando tutto affinché la terza edizione di 'Italia 5 Stelle' in programma a Palermo il 24 e 25 settembre vada al meglio". "Purtroppo - ha aggiunto la deputata 5Stelle - per questo il mio supporto nello staff romano sarà differente: continuerò a dare una mano a Virginia, ma dall'esterno sui temi che ho sempre seguito". "Credo che insieme abbiamo fatto tante cose molto importanti, per questo oggi Roma è a 5 Stelle - conclude Lombardi - in futuro riusciremo a farne altre altrettanto importanti, ma intanto sono certa che Paola, Gianluca e Fabio Massimo (gli altri 'portavoce' componenti dello 'staff' capitolino, ndr), riusciranno a sostenere il nostro sindaco giorno per giorno. Adesso è giusto affrontare le priorità di questo Paese e di questa città, partendo dal minore su dieci che oggi è in una situazione di povertà assoluta. Abbiamo bisogno di una manovra seria come il reddito di cittadinanza, che affronti il tema della povertà e faccia ripartire l'economia del Paese. Non di polemiche che interessano solo ai giornalisti".
E Raggi ringrazia. "Ringrazio Roberta Lombardi per l'apporto ed il sostegno dato finora. Il suo contributo è stato prezioso
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