Ma è Beppe Grillo il vero sindaco di Roma?
La sindaca di Roma deve subire i diktat del comico e del Direttorio
I giornali raccontano di un Beppe Grillo molto seccato con Virginia Raggi per quello che sta facendo a Roma, ancora priva della giunta dopo due settimane dal suo insediamento.
È una notizia. Noi eravamo rimasti a un livello inferiore, al malumore di Di Maio, alla freddezza della Taverna, al silenzio eloquente della Lombardi, al balbettio di Di Battista. Peraltro tutti d’accordo nell’ostacolare la nomina di Frongia come capo di Gabinetto.
Ma adesso sappiamo che è il Grande Capo in persona – da Genova o da Bibbona o dalla Costa Smeralda – a dettare la linea: “Non esiste – ha detto alla Raggi – questa nomina di Marra”, ex alemannian-polveriniano. Ma facciamo una brutta figura… “Non m’importa, diremo che ci siamo sbagliati”.
Nel merito, quella nomina, peraltro dimezzata per dribblare la legge Severino, non piace nemmeno a noi. Ma c’è un problemino: i romani hanno eletto Virginia Raggi o Beppe Grillo?
Diciamo la tutta: l’inesperta Raggi sta scoprendo che il Movimento è diretto in modo “moscovita” dal politburo-Direttorio e dall’autocrate di Genova. Con tanti saluti a comunarie, uno vale uno, Rete, autonomia del sindaco. Hai voluto la bicicletta, Virginia? E ora pedala.
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