giovedì 7 luglio 2016

Fa caldo, meglio buttare via subito la spazzatura del Fatto

Il Fattone
Italian Premier Matteo Renzi with Luca Lotti (R) attend at the inauguration of Officials Carabinieri school academic year in Rome, 11 February 2015. 
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Ancora “scoop” infamanti sullo scandalo mazzette e presunti contatti col “Giglio magico”
 
Prosegue forsennatamente – nell’indifferenza delle persone perbene e dei giornali veri – la violenta campagna diffamatoria e denigratoria scatenata dal Fatto contro alcuni collaboratori e amici di Matteo: Renzi. “I legami della cricca con Carrai, Lotti e Carbone”, si legge oggi in prima pagina.
Il titolo dell’articolo è altrettanto infamante, oltreché menzognero: “Affari continui: Rapporti diretti anche con il Giglio Magico”.
Stiamo parlando dell’inchiesta avviata dalla Procura di Roma su un presunto giro di mazzette e appalti pilotati, che ha prodotto finora 24 arresti e un mare di intercettazioni: né Marco Carrai, né il sottosegretario Luca Lotti, né il membro della segreteria Ernesto Carbone sono sotto inchiesta, indagati o anche soltanto sfiorati dalle indagini. In altre parole, non c’entrano nulla.
Ma i loro nomi compaiono nelle intercettazioni dei faccendieri, e tanto basta al Fatto per orchestrare una vergogna campagna di diffamazione.
Il primo scoop di oggi riguarda un presunto messaggio che Lotti avrebbe mandato via Whatsapp a Guglielmo Boschetti, imprenditore abruzzese, a proposito della nomina dell’ex amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarni, alla guida della Milano-Serravalle. E’ Boschetti a riferire del messaggio nel corso di una riunione nell’ufficio di Raffaele Pizza, il faccendiere al centro dell’inchiesta.
Tutto qui? Il messaggio – e chissà se esiste davvero, o se Boschetti cercava soltanto di far bella figura con i suoi interlocutori – non contiene nulla di illegale, e neppure di compromettente: ma il nome di Lotti è sufficiente per scatenare la macchinetta del fango.
Ancora più ridicolo il secondo scoop, che riguarderebbe Carrai, “socio della società di cyber sicurezza Cys 4” nonché “l’uomo che Renzi vuole nominare suo consigliere per la sicurezza informatica”.
Il Fatto riporta una conversazione fra Pizza e “un uomo che gli investigatori devono ancora identificare”, che ad un certo punto dice: “… C4… cioè già capito?… già ci sta… Carabinieri…”.
La frase è del tutto incomprensibile, ma il piccolo inquisitore del Fatto conosce sempre la verità: “L’assonanza tra C4 e Cys 4 [la società di Carrai] è particolarmente singolare e pare che proprio alla C4 vogliano proporre il progetto”. Non è chiaro quale sia il “progetto”, ma pazienza. L’“assonanza” tra due sigle, in una conversazione incomprensibile, su un fatto che non esiste (la Cys 4 non ha mai lavorato con Pizza o i suoi amici), diventa la prova dei “rapporti diretti” fra gli inquisiti e il “Giglio Magico”.
Fermiamoci qui: la spazzatura, quando fa caldo, va buttata subito.

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