comunaliL’Istituto Cattaneo: a Torino voti del centrodestra in blocco alla Appendino. A Bologna 4 grillini su 5, tra i non astenuti, hanno scelto Borgonzoni. Uno scambio di voti fra Movimento 5 stelle e centrodestra, a Torino e pure a Bologna.

È il dato politico più rilevante tra quelli che emergono dall’analisi dell’Istituto Cattaneo, che ha analizzato i flussi elettorali in sette città chamate al ballottaggio il 19 giugno: Torino e Bologna, per l’appunto, ma anche Napoli, Novara, Varese, Grosseto e Brindisi.

Nel capoluogo piemontese si è ripetuto lo stesso meccanismo osservato in altre elezioni passate, dove la sfida era tra un candidato del centrosinistra e un candidato del  Movimento 5 stelle, come a Parma nel 2012 oppure a Livorno nel 2014. Quasi tutti gli elettori di centrodestra si sono riversati sul candidato pentastellato.

Appendino è stata scelta dal 2,7% dell’elettorato di Rosso (centro), dal 3,2% di quello di Morano (Lega-Fratelli d’Italia), dal 2,4% di quello di Napoli (Forza Italia). Mentre Fassino ha recuperato molto meno: lo 0,9% dell’elettorato di Airaudo (sinistra) e lo 0,7% di quello di Morano (Lega-Fratelli d’Italia).

Dove invece il ballottaggio è stato invece fra un candidato di centrodestra e uno di centrosinistra, come a Bologna, gli elettori del M5s hanno in larga parte, anche se non in maniera esclusiva, preferito il candidato del centrodestra. Nel capoluogo emiliano, infatti, poco meno della metà dei sostenitori del M5s si sono rifugiati nell’astensione, una cifra leggermente inferiore ha scleto il centrodestra e una parte decisamente minoritaria – in rapporto, più o meno, di 4 a 1 – ha optato per Virginio Merola. Il sindaco uscente del Pd, quindi, è stato eletto grazie ai voti arrivati dalla coalizione di sinistra, che solo in piccola parte si sono rifugiati nell’astensione.

Entrando nei dettagli, Merola ha raccolto il 3,5% da Martelloni (sinistra) e l’1,1% da Bugani (Movimento 5 stelle), mentre la sua avversaria, la sconfitta Lucia Borgonzoni, ha intercettato il 4,1% dell’elettorato di Bugani (Movimento 5 stelle) e il 5,3% di quello di Bernardini (centro). Una dinamica sostanzialmente simile si è verificata anche a Grosseto, Brindisi e Novara. Differente, anche sotto questo profilo, il caso di Napoli, perché qui gli elettori del M5s hanno trovato una sponda più affine in Luigi de Magistris. Mentre quasi tutti gli elettori del Pd, escluso dal ballottaggio, sono andati nell’astensione. In piccola parte sono stati dirottati sull’azzurro Lettieri e, in misura ancora minore, verso De Magistris.

mader
Fonte: Lettera 43