M5s vince con i voti della destra
A Torino gli elettori di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia hanno scelto la grillina Appendino. Non è bastato a Fassino riportare alle urne "i suoi". Nel capoluogo piemontese lo stesso fenomeno già osservato a Livorno, Parma e Venaria. Le analisi dell'Istituto Cattaneo e del Cise
Già ieri notte Piero Fassino aveva notato subito che “il centrodestra ha votato in blocco per il candidato dei Cinque stelle”, conseguenza del “passaggio da un sistema bipolare a un sistema tripolare”. Il dato è assodato. Però con le analisi dell’Istituto Carlo Cattaneo, sorto intorno alla rivista Il Mulino nata all’Università di Bologna, e del Centro italiano studi elettorali della Luiss (l’università di Confindustria) è possibile capire qualcosa di più sui flussi, cioè gli interscambi di voto tra le due tornate elettorali.
Secondo il think tank bolognese, a Torino “si è ripetuto lo stesso meccanismo osservato in altre elezioni passate, dove la sfida era tra un candidato del centrosinistra e un candidato del Movimento 5 stelle(come Parma, 2012, o Livorno, 2014) e dove quasi tutti gli elettori di centrodestra si sono riversati sul candidato del partito fondato da Beppe Grillo”. Stesso meccanismo che, aggiungiamo noi, ha funzionato a Venaria nel ballottaggio del 2015 con la vittoria del candidato pentastellato Roberto Falcone contro il democratico Salvino Ippolito che era in testa al primo turno. “Tutti quelli che avevano scelto Rosso, Napoli o Morano al ballottaggio hanno in larga maggioranza optato per la Appendino”, si ribadisce nell’analisi. Lei conferma “interamente” il suo “bottino”, a cui devono aggiungere il 2,7 per cento dei votanti totali composto da quelli che al primo turno aveva
sostenuto Rosso, un 2,4 per cento del totale con elettori di Napoli e un 3,2 per cento proveniente da Morano. “Dai bacini di questi candidati qualcosa si disperde nell’astensione e quasi nulla finisce a Fassino”, scrivono gli studiosi di Bologna. L’ex sindaco uscente risulta il preferito tra gli elettori di Airaudo “ricavandone un flusso pari allo 0,9 pe cento dell’elettorato”. I flussi elettorali analizzati ci permettono di sapere anche che pochi elettori di “Torino in Comune” hanno optato per la grillina mentre lo 0,8 per cento dei votanti del primo turno ha scelto l’astensione al ballottaggio. Fassino perde nello stesso modo lo 0,6 per cento.
Non è tutto. C’è un dettaglio che i ricercatori del “Cise” aggiungono e non bisogna sottovalutare affatto. Sarebbe “fallimentare, secondo loro, “la strategia di penetrazione al centro perseguita dal Pd di Renzi”. Infatti “almeno nel caso torinese – si legge nella relazione - gli elettori di centrodestra hanno massicciamente scelto la Appendino, costringendo Fassino alla sconfitta”.
Nessun commento:
Posta un commento