domenica 19 giugno 2016

Esposto contro la Raggi, per ora niente fascicolo

Amministrative
Virginia Raggi a Palazzo Valentini durante l'incontro ''Roma oltre la baraccopoli'', Roma 23 Marzo 2016. ANSA/GIUSEPPE LAMI
Stamattina è stato presentato un esposto, la Procura smentisce di aver aperto un fascicolo ma è un atto dovuto 
 
Ancora polemiche sulle “dimenticanze” di Virginia Raggi su due incarichi presso la Asl di Civitavecchia mentre era consigliera comunale di Roma del M5S.
La Procura di Roma ha smentito di aver aperto un fascicolo ma è certo che è stato presentato un esposto nei confronti della candidata grillina, depositato nella tarda mattinata di oggi dall’associazione Anleb (associazione nazionale libertà e progresso) presso la “ricezione primi atti”.
“Da alcuni quotidiani e notizie pubblicate sul web – si legge nel fascicolo con numero di protocollo 85523 – ho appreso che l’avvocato Virginia Raggi avrebbe omesso di dichiarare incarichi e compensi per attività professionale svolta in favore della Asl di Civitavecchia negli anni 2012, 2014 e 2015, nel periodo in cui riceveva l’incarico di consigliere presso l’assemblea Capitolina di Roma Capitale”.
L’Anleb avrebbe formulato l’esposto ipotizzando “il reato di falso ideologico in atto pubblico e altra violazione alla normativa sulla trasparenza per coloro che ricoprono incarichi politici”. A questo punto, l’apertura di un fascicolo diventa automatica.
Ieri Raggi si è difesa con un post su Facebook (“Solo per dimostrare la pochezza di certe accuse”, ha scritto) mostrando l’autocertificazione del 2015 nella quale specifica “di aver svolto l’incarico, come legale fiduciario, per conto della Asl di Civitavecchia, percependo un acconto di 1.878,69 euro e specificando, tra l’altro, la data di emissione della fattura, vale a dire il 2014. L’autocertificazione è del 2015 perché è nel 2015 che percepisco, come recita l’allegato, il relativo compenso. Per quanto riguarda invece l’incarico del 2012 non ero ancora consigliere e non era previsto alcun albo speciale”.
Dal Pd, però, arrivano nuove critiche: “Violano il silenzio elettorale per dire bugie”, ha commentato su Twitter il presidente Matteo Orfini. Secondo il Partito democratico, infatti, l’ex consigliera capitolina nel 2014 avrebbe comunque negato di aver assunto incarichi e di aver percepito compensi da altri enti pubblici o privati.

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