Liguria, il commercialista di Beppe Grillo piazzato in Regione
Dopo due anni in Parlamento il «non-partito» ha cambiato volto: in principio era il Movimento Cinquestelle contro tutte le lobby e i giochi di potere, oggi si sta normalizzando, almeno a livello locale. Partito come gli altri, vale a dire se possiamo piazzare uno dei nostri ai posti di comando, perché no? Così fan tutti, del resto.
E la conquista del potere comincia dalla Liguria, patria del comico fondatore, amministrata dall' azzurro Giovanni Toti con i grillini all' opposizione, forti del loro 22,2%. Si votava, l' altro giorno, per il Cda di Filse, la società partecipata per l' attuazione della politica regionale in campo economico e sociale: 3 membri indicati dalla maggioranza (Rosaria Bono, Paolo Cenedesi e Pietro Codognato Perissinotto) e uno dalla minoranza: Enrico Maria Nadasi, nientemeno che il commercialista di fiducia di Grillo.
Un nome che gli esperti del Movimento conoscono bene, visto che nell' atto costitutivo del Movimento è segnato come «segretario», anche se la maggior parte dei parlamentari stellati giura di non averlo mai visto in faccia. C' è il nome di Nadasi, oltre a quello di Grillo e del nipote Enrico (detto Chicco, avvocato penalista) quali membri del consiglio direttivo del Movimento e già all' epoca qualcuno storse il naso per la natura «familistica» della cosa, con il particolare che mentre Enrico Maria Nadasi era a tutti gli effetti arruolato da Grillo nella grande avventura del Movimento che si apprestava ad «aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno», il fratello Alessandro, commercialista pure lui, risultava, invece, in corsa per Italia Futura, cioè il progetto centrista di Luca Montezemolo nato per portare voti a Mario Monti.
Ora il nome di Nadasi (Enrico Maria) torna di nuovo alla ribalta per la nomina nel consiglio di amministrazione della Filse, la finanziaria ligure. Un' operazione, ha scritto ieri La Stampa, gestita materialmente da Alice Salvatore, la giovane candidata alla presidenza della Regione, classificatasi terza, ad appena due punti di distacco dall' ex assessore del Pd, Raffaella Paita. La Salvatore ha negato che ci sia lo zampino di Grillo nella scelta di mettere l' amico di sempre, Nadasi, nella società che maneggia denari (pubblici) e decide investimenti. «Noi Filse la vogliamo chiudere. Beppe non sapeva una cippa, siamo stati noi a pensare a Nadasi perché siamo convinti che abbia il profilo giusto». Il segretario dei pentastellati, classe 1967, genovese di Torriglia, di sicuro sa come gestire fondi e il suo curriculum, come gli altri, è stato vagliato dalla commissione Affari Generali, istituzionali e bilancio, presieduta dal forzista Angelo Vaccarezza. Proprio il centrodestra locale che, a differenza della Paita, non ha sollevato alcuna obiezione sul nome proposto dai grillini, ha buon gioco nel sostenere che «adesso il Movimento Cinquestelle non potrà più attaccare i familismi e i sistemi di potere, visto che loro, appena hanno avuto l' occasione, hanno nominato il commercialista di fiducia di Grillo».
«Questa è una scelta pesantissima, anzi una rivoluzione», replica il consigliere regionale stellato, Fabio Tosi.«Per la prima volta all' interno del Cda di una società partecipata chiave della regione c' è un portavoce dei cittadini.
Una figura di altissimo profilo, onesta, trasparente e competente che entra nella "cassaforte degli investimenti regionali" con lo scopo preciso di controllare, vigilare, verificare i bilanci. E, in caso di sprechi o cattiva gestione, come è avvenuto negli ultimi dieci anni di era Burlando», aggiunge il grillino, «valutare la permanenza o meno dell' ente.
Intanto, a stoppare le voci di Luigi Di Maio possibile leader futuro del M5S, ci ha pensato ieri anche il guru, Gianroberto Casaleggio. «Da noi non ci sono capi», ha spiegato in un' intervista al Fatto, «io e Beppe, poi, non abbiamo alcuna intenzione di allentare i nostri sforzi, anche se molti ci sperano». Sulle regole degli eletti non cambia niente. «Le candidature saranno scelte come in passato attraverso la Rete, rimarranno il vincolo dei due mandati, il taglio degli stipendi degli eletti e il rifiuto del finanziamento pubblico».
Di Maio, per consolarsi, ha celebrato il suo primo matrimonio con fascia tricolore: quello della collega deputata Maria Edera Spadoni.
Brunella Bolloli
E la conquista del potere comincia dalla Liguria, patria del comico fondatore, amministrata dall' azzurro Giovanni Toti con i grillini all' opposizione, forti del loro 22,2%. Si votava, l' altro giorno, per il Cda di Filse, la società partecipata per l' attuazione della politica regionale in campo economico e sociale: 3 membri indicati dalla maggioranza (Rosaria Bono, Paolo Cenedesi e Pietro Codognato Perissinotto) e uno dalla minoranza: Enrico Maria Nadasi, nientemeno che il commercialista di fiducia di Grillo.
Un nome che gli esperti del Movimento conoscono bene, visto che nell' atto costitutivo del Movimento è segnato come «segretario», anche se la maggior parte dei parlamentari stellati giura di non averlo mai visto in faccia. C' è il nome di Nadasi, oltre a quello di Grillo e del nipote Enrico (detto Chicco, avvocato penalista) quali membri del consiglio direttivo del Movimento e già all' epoca qualcuno storse il naso per la natura «familistica» della cosa, con il particolare che mentre Enrico Maria Nadasi era a tutti gli effetti arruolato da Grillo nella grande avventura del Movimento che si apprestava ad «aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno», il fratello Alessandro, commercialista pure lui, risultava, invece, in corsa per Italia Futura, cioè il progetto centrista di Luca Montezemolo nato per portare voti a Mario Monti.
Ora il nome di Nadasi (Enrico Maria) torna di nuovo alla ribalta per la nomina nel consiglio di amministrazione della Filse, la finanziaria ligure. Un' operazione, ha scritto ieri La Stampa, gestita materialmente da Alice Salvatore, la giovane candidata alla presidenza della Regione, classificatasi terza, ad appena due punti di distacco dall' ex assessore del Pd, Raffaella Paita. La Salvatore ha negato che ci sia lo zampino di Grillo nella scelta di mettere l' amico di sempre, Nadasi, nella società che maneggia denari (pubblici) e decide investimenti. «Noi Filse la vogliamo chiudere. Beppe non sapeva una cippa, siamo stati noi a pensare a Nadasi perché siamo convinti che abbia il profilo giusto». Il segretario dei pentastellati, classe 1967, genovese di Torriglia, di sicuro sa come gestire fondi e il suo curriculum, come gli altri, è stato vagliato dalla commissione Affari Generali, istituzionali e bilancio, presieduta dal forzista Angelo Vaccarezza. Proprio il centrodestra locale che, a differenza della Paita, non ha sollevato alcuna obiezione sul nome proposto dai grillini, ha buon gioco nel sostenere che «adesso il Movimento Cinquestelle non potrà più attaccare i familismi e i sistemi di potere, visto che loro, appena hanno avuto l' occasione, hanno nominato il commercialista di fiducia di Grillo».
«Questa è una scelta pesantissima, anzi una rivoluzione», replica il consigliere regionale stellato, Fabio Tosi.«Per la prima volta all' interno del Cda di una società partecipata chiave della regione c' è un portavoce dei cittadini.
Una figura di altissimo profilo, onesta, trasparente e competente che entra nella "cassaforte degli investimenti regionali" con lo scopo preciso di controllare, vigilare, verificare i bilanci. E, in caso di sprechi o cattiva gestione, come è avvenuto negli ultimi dieci anni di era Burlando», aggiunge il grillino, «valutare la permanenza o meno dell' ente.
Intanto, a stoppare le voci di Luigi Di Maio possibile leader futuro del M5S, ci ha pensato ieri anche il guru, Gianroberto Casaleggio. «Da noi non ci sono capi», ha spiegato in un' intervista al Fatto, «io e Beppe, poi, non abbiamo alcuna intenzione di allentare i nostri sforzi, anche se molti ci sperano». Sulle regole degli eletti non cambia niente. «Le candidature saranno scelte come in passato attraverso la Rete, rimarranno il vincolo dei due mandati, il taglio degli stipendi degli eletti e il rifiuto del finanziamento pubblico».
Di Maio, per consolarsi, ha celebrato il suo primo matrimonio con fascia tricolore: quello della collega deputata Maria Edera Spadoni.
Brunella Bolloli
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