La Lombardia dichiara guerra agli alberghi che ospitano i profughi (e li discrimina)
Lo stabilisce la legge sul turismo approvata ieri in Consiglio Regionale e voluta da Lega Nord e centrodestra. Il Pd si oppone: «Chi accoglie i migranti va premiato e non certo punito»
Niente bandi e finanziamenti per gli albergatori che nelle loro strutture ospiteranno stranieri richiedenti asilo. A meno che non siano le autorità ad imporre l’accoglienza. Lo stabilisce una nuova legge varata ieri dalla Regione Lombardia. La postilla inserita nella riforma del sistema turistico, su cui si è discusso per giorni, è stata voluta dalla Lega Nord ed alla fine appoggiata da tutto il centrodestra. Gli alberghi che ospiteranno volontariamente i profughi, dunque, saranno esclusi dai bandi regionali in materia turistica, ed eccezione sarà fatta per quelle strutture che saranno costrette coattivamente a ospitare i rifugiati. Scatterà il divieto di partecipare ai bandi regionali qualora «il fatturato o il ricavato dell’attività degli ultimi tre anni« non «sia integralmente derivante dall’attività turistica».
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PROFUGHI, NIENTE FINANZIAMENTI A CHI LI ACCOGLIE -
Con l’emendamento voluto dalla Lega «si prevede che d’ora in avanti contributi, finanziamenti agevolazioni e qualsiasi altro beneficio di carattere regionale per alberghi e strutture turistiche sarà dato esclusivamente a coloro che hanno scelto di non ospitare gli immigrati sbarcati illegalmente nel nostro Paese», ha spiegato Fabio Rolfi, vice capogruppo del Carroccio e firmatario dell’emendamento. «I soldi dei lombardi, che servono a finanziare il turismo, devono essere utilizzati solo per questo tipo di attività. Vogliamo quindi favorire chi non ha lucrato sul profittevole business dell’immigrazione, trasformando le propria struttura in un centro d’accoglienza, attirato dal facile guadagno. Chi decide di fare altro dovrà dire addio ai contributi regionali». Nettamente opposto il parere del Pd. Il senatore Franco Mirabelli ha chiesto al governo di impugnare la legge. «Chi accoglie i migranti aiuta anche l’Italia ad affrontare un’emergenza e dunque va premiato e non certo punito». «La norma approvata dal Consiglio della Lombardia – ha aggiunto Mirabelli – è barbara e contraria a tutti i nostri principi”.
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