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“Giancarlo vive è uno di noi” . Torre Annunziata, 8000 studenti sfilano in strada per ricordare il giornalista ucciso dalla Camorra. Cori, slogan e simboli della pace disegnati sul volto.

La Mehari parte alle 10.30 dall’istituto Pitagora Croce in via Tagliamonte e attraversa il centro storico passando davanti alla sede del Comune e davanti la chiesa di San Maria della Neve, patrona della città. “Questa è una manifestazione per Giancarlo e contro la camorra -  interviene il sindaco, Giosuè Starita - ma sarà una sfilata festosa. Vogliamo ricordarlo con gioia"
 
E il dirigente del commissariato di Torre Annunziata, Vincenzo Gioia: "Oggi in piazza ci sono gli attori della partita contro la camorra, non vedo solo magistrati e forze dell’ordine, ma questa volta vedo anche tifosi e siete voi ragazzi".

"È importante avere Giancarlo come simbolo della legalità" commenta il magistrato Armando D'Alterio, "tutti i giovani presenti oggi devono ricordare il suo sacrificio"

Su corso Vittorio Emanuele l'auto viene salutata dalle campane che suonano e Giuseppe Pinto, un fioraio storico,  appoggia una rosa sul parabrezza della Mehari ricordando "i giorni in cui Giancarlo passava per queste strade".

Commozione tra la folla, ma anche tanta amarezza per una lotta contro la camorra che sembra non arrivare mai a una vittoria definitiva.

Il momento più intenso, quando, alle 12, la Mehari verde sfila sotto palazzo Fienga, roccaforte dei Gionta, sgomberato a Gennaio dalle forze dell'ordine.

A scortare il corteo, le forze dell'ordine e la protezione civile di Torre annunziata. "È un'emozione guidare l'auto di Giancarlo nelle strade in cui ha svolto le sue inchieste - ha detto Paolo Miggiano della Fondazione
 Polis- Questo corteo ci dà speranza, dimostra che siamo più numerosi dei camorristi". Tra i partecipanti anche alcuni ex colleghi di Giancarlo: "Questi sono i luoghi delle sue inchieste - dichiara Antonio Irlando, assessore alla Cultura di Torre Annunziata - Passare davanti a Palazzo Fienga, la roccaforte dei Gionta finalmente murata, ci fa capire che la città sta cercando di cambiare pur tra mille difficoltà