martedì 22 settembre 2015

Noi continuiamo a chiederci perché Calderoli l'ha fatta franca per cose ancora più gravi dette nei confronti della europarlamentare Kyenge.

Umberto Bossi condannato a 18 mesi per vilipendio a Giorgio Napolitano. Aveva dato del "terùn" al presidente della Repubblica

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UMBERTO BOSSI
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Il Tribunale di Bergamo ha condannato a 18 mesi l'ex segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, per vilipendio al capo dello Stato.
La vicenda risale al 29 dicembre 2011, quando in occasione della festa invernale della Lega ad Albino, in provincia di Bergamo, il senatore durante un comizio aveva accennato a un gesto di corna con la mano all’indirizzo di Napolitano, e aveva poi detto: "Napolitano, Napolitano, nomen omen, terun".
Quanto a Monti, erano state fatte da Bossi allusioni di carattere sessuale e volgari. Le immagini del comizio erano finite su Youtube e alcuni cittadini avevano denunciato il fatto alla procura di Bergamo, che aveva indagato. 
Per questo motivo il pm Gianluigi Dettori aveva chiesto una pena di 18 mesi. Condanna che oggi il Tribunale ha deciso di confermare. Bossi è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali, mentre la corte ha respinto la richiesta del pm di aggravante con fini di discriminazione etnica. Non sono state prese in considerazioni neanche le eccezioni di costituzionalità sollevate dalla difesa.
Per l'avvocato della difesa, matteo brigandì, i fatti avvennero in un clima "politicamente pesante, di astio" e all'interno di una "situazione di natura politica coerente con l'attività svolta" da bossi e ha chiesto quindi che il tribunale "valutasse l'insindacabilità dei fatti".

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