domenica 20 settembre 2015

Riceviamo e pubblichiamo. perfettamente d'accordo con Peppino Caldarola

MAMBO 

La destra accolga 'Arfio' e si dimentichi di Salvini

Marchini potrebbe essere un buon leader per superare Berlusconi e la xenofobia leghista.

18 Settembre 2015
Alfio Marchini, coraggiosamente, si candida come leader del centrodestra.
Se gli va male riceverà l’investitura, almeno per il dopo Marino a Roma.
Ho scritto “coraggiosamente” perché è il primo “moderato” che vuole sostituire Berlusconi togliendo spazio ai Salvini e alle Meloni.
Marchini ha una bella presenza, anche troppo, di mestiere viene dall’impresa, soprattutto è un figlio e un nipote d’arte. Suo padre e in particolare suo nonno hanno costruito mezza Roma e, in politica, sono stati i grandi benefattori del Pci.
I MARCHINI, GRANDI FINANZIATORI DEL PCI. Senza i Marchini, soldi di Moca a parte, i comunisti italiani avrebbero navigato in difficoltà più aspre di quelle che hanno dovuto affrontare.
Marchini, detto “Arfio” da chi lo prendeva in giro nella scorsa campagna elettorale romana, racconta a Marco Damilano su l’Espresso che il nonno si era pentito di aver appoggiato il Pci.
Boh! Spero che non usi il defunto per farsi una biografia di centrodestra. Quando l’ho conosciuto era molto, ma molto, dalemiano e da D’Alema aveva avuto il compito di “rilevare” l’Unità che poi prese, credo per finta. Fu gentile e premuroso quando mi annunciò che mi mandava via da direttore perché senza un nuovo direttore non si sarebbe capito che c’era un nuovo editore. Ragionamento ineccepibile. Poi andò via lui, rilevò lasciandoci l’impresina delle cassette dei film che fecero il successo della direzione Veltroni ma dopo poco tempo chiuse anche quelle.
Marchini conserva ancora molti amici, potentissimi, a sinistra che lo stimano e gli danno consigli. Ma tra gli ex Pci non avrebbe trovato spazio. Non si può dire, per ora, che si sia buttato a destra. Mi sembra che stia chiedendo alla destra di accettarlo come leader. Se quest'ultima fosse meno rissosa, come la sinistra, accetterebbe e Berlusconi potrebbe-dovrebbe dargli l’imprimatur.
'Arfio' dovrebbe avere il coraggio dei moderati tedeschi e francesi che chiudono le porte alla destra xenofoba, e in Italia leghista.
Se Marchini confermasse la sua candidatura associandosi a Salvini - la piccola Meloni non fa paura a nessuno - perderebbe molto appeal e non apparirebbe, come gli sarebbe utile, il fondatore di uno schieramento conservatore di rango europeo.
PER LA DESTRA L'UNICO CANDIDATO CREDIBILE. Difficile dire se ce la farà sia a fare il candidato sia a battere Renzi. Rispetto a quest’ultimo ha un mestiere, ma il segretario Pd ha ormai il mestiere da premier.
Chiacchiera meno del presidente del Consiglio, ma rischia di essere troppo serioso. Tuttavia il suo problema maggiore non è se riuscirà o no a battere Renzi ma se arriverà a fare il candidato.
La destra non xenofoba non ha molte scelte.
Ha Del Debbio, un puffo molto cresciuto, che sui rom e i migranti ha costruito una forte immagine televisiva e ha inoltre una forte personalità. Marchini rispetto a lui ha forse più talento da leader ma è meno affabulatore.
La destra, ovvero il centrodestra, può vivere Marchini come un papa straniero, uno che arriva dal mondo opposto, di cui conserva le amicizie, per commissariare i berlusconiani dispersi. Molti di sinistra in odio a Renzi potrebbero anche votarlo se non si allea con Salvini.
Personalmente da mesi dico e scrivo, anche qui, che Marchini è un buon candidato del centrodestra e uno scontro con Renzi darebbe l’idea di una contesa civile che metterebbe in secondo piano Salvini e Grillo.
Non è poco.

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