mercoledì 1 maggio 2013

Ma alla fine quanto prendono i servi della gleba? E, di grazia, potremmo sapere quanto portano a casa al mese Casaleggio e Grillo?

M5S: mail Grillo-Casaleggio a grillini, si riapre querelle su stipendi

ultimo aggiornamento: 30 aprile, ore 19:57

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Roma, 30 apr. (Adnkronos) - Si riapre la querelle stipendi in casa 5 Stelle. Ad accendere il dibattito una mail scritta a quattro mani da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio in cui si invitano i parlamentari stellati a 'sforbiciare' stipendi e indennita'. Il codice di comportamento degli eletti 5 Stelle prevede, nello specifico, che l'indennita' parlamentare percepita debba essere di "5 mila euro lordi mensili, il residuo dovra' essere restituito allo Stato insieme all'assegno di solidarieta' (detto anche di fine mandato)".

Ma i "parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso - recita il codice, vera e propria Bibbia grillina - tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l'esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo". Insomma, un bel gruzzoletto. Da qui il passo in piu' su cui gia' da tempo ragionano i parlamentari stellati: rendicontare le spese, come tra l'altro previsto dal codice, e restituire la parte eccedente. Una posizione su cui convergono Grillo e Casaleggio, che invitano a trovare una soluzione stabilendo, in tempi rapidi, modalita' di intervento e destinatario della parte eccedente i rimborsi. Possibilmente costituendo un fondo ad hoc.

Ma le posizioni sull'argomento sono diverse e il dibattito e' acceso tra i grillini. "C'e' chi sposa una linea francescana e vorrebbe dare indietro ogni cosa - spiega un deputato addentro alla vicenda - e chi invece rimarca come l'importante sia comportarsi onestamente, senza lasciarsi andare a nessun eccesso. Ma c'e' anche chi crede che quanto scritto nel codice di comportamento, ovvero la riduzione dell'indennita' parlamentare, sia piu' che sufficiente e non siano necessari altri tagli. La vita a Roma costa e c'e' chi 'tiene famiglia', qui rischiamo di rimetterci di tasca nostra".