Travaglio, quando partorisce? A doppia Manetta
Alla fine Grillo l’ha avuta vinta, è nato il ‘Governo dell’inciucio’ PD/PDL e lui può ridar fiato alle sue trombe che si erano fatte un tantino stridule. E’ la cosa che gli viene meglio e, anche se non serve a un cazzo al Paese, però gli consente di sfogare le sue frustrazioni, risparmiando anche sullo psicanalista, il che non guasta per un buon Genovese. E poi provare a rimontare la china, che le cose si stavano mettendo molto male per le sue spropositate ambizioni.
Deprimente lo spettacolo del Fatto, con Padellaro che delira di Napolitano che avrebbe architettato diabolicamente il tutto per essere rieletto (se davvero fosse, bisognerebbe prenderlo seriamente in considerazione per un qualche premio all’interpretazione) e Travaglio che si lancia in editoriali grondanti schifezze cimiteriali da film horror, del genere che piace tanto ai ragazzini americani che mangiano male. Se c’è una cosa che fa incazzare oltre ogni limite Travaglio è l’avere palesemente torto. Allora scatena la sua prosa più aguzza e diventa quanto mai pletorico e insistente. Conviene dargli ragione.
Uno strano Governo questo di Enrico Letta, ma presumibilmente l’unico possibile prima di tornare a votare di nuovo tra qualche mese. Speriamo riescano a fare qualcosa di buono prima di andarsene, speriamo. Non nascondo, per quanto possa interessare, di provare un senso di stanchezza e di frustrazione, che probabilmente non è solo mio. Tutto è andato storto. E per il futuro non promette niente di buono. Che fine farà il PD? Napolitano quanto reggerà alla voglia di mollare? E Berlusconi alla voglia di elezioni? Civati, che vuole? Ci mancava solo Pippo. Pluto e Paperino niente da dire?
Ditegli sempre di sì, parte II
Marco Travaglio, come già detto, detesta sommamente avere torto tanto quanto, ovviamente, adora avere ragione (1), per cui ieri sera ci ha rifilato un sermoncino dettagliato sulla sua tesi che questi ultimi sono stati venti anni di inciucio ininterrotto tra Destra e Sinistra. E giù con l’elenco delle mille occasioni che avrebbe avuto la Sinistra per far fuori Berlusconi e sia stata invece colta dal braccino corto del tennista, cioè quello che, avendo in mano il colpo della vittoria, liscia inopinatamente (scientemente, secondo lui) la palla.
Ma quante cazzate deve sparare Travaglio per coprire il fatto evidente, smagliante, che il suo adorato Grillo ha avuto, stavolta lui per davvero, la palla per vincere la partita contro Berlusconi, semplicemente smettendola con la sua boria da Capitan Fracassa e accettando di dialogare con Bersani? Per poi uscirsene con le vergognose offerte all’ultimo momento quando questi, stufo di essere umiliato, gli aveva ormai, comprensibilmente, voltato le spalle e iniziato a dialogare con l’altro unico interlocutore possibile? Grillo-ha fatto-una-cazzata-di-portata-storica. Punto. Tutto il resto sono chiacchiere, fumo.
Nel suo incalzante elenco di presunte occasioni mancate per far fuori il Cavaliere esistente, l’aguzzo opinionista si è dimenticato, guarda un pò, del referendum del 1995, quello contro le TV di Berlusconi, inopinatamente vinto dal NO con tanto di quorum pur in presenza di una overdose (12!) di quesiti, roba da ammazzare il più convinto sostenitore del mezzo referendario (era lo show-down finale di Pannella e dei suoi in evidente stato di delirio di onnipotenza, dopo di allora non si raggiunse più per molti anni il quorum, tornato solo di recente sulla consultazione nucleare).
Ergo, gli Italiani semplicemente, ci piaccia o no (e a me, a scanso di equivoci, non piace per niente), quando li si è interpellati sull’argomento Berlusconi e il suo conflitto di interessi, hanno detto che per loro non è importante e lui può tenersi TV e giornali. E’ con questo che la Sinistra ha dovuto fare i conti, con il fatto che in Italia non c’è mai stata una vera e solida maggioranza anti-Cav, non con i desiderata di Travaglio. Maggioranza che adesso invece, per la prima volta!, era uscita, quantomeno dalle urne Porcellum-style, ma per la dabbenaggine politica del Grillo tuonante è sfumata e chissà se torna mai più. Ma lui fa finta di non sapere perchè deve tenere in piedi la sua tesi cortina e fumogena. Brutta cosa stare dalla parte del torto, specie se ci si sente i primi della classe.
Ma quante cazzate deve sparare Travaglio per coprire il fatto evidente, smagliante, che il suo adorato Grillo ha avuto, stavolta lui per davvero, la palla per vincere la partita contro Berlusconi, semplicemente smettendola con la sua boria da Capitan Fracassa e accettando di dialogare con Bersani? Per poi uscirsene con le vergognose offerte all’ultimo momento quando questi, stufo di essere umiliato, gli aveva ormai, comprensibilmente, voltato le spalle e iniziato a dialogare con l’altro unico interlocutore possibile? Grillo-ha fatto-una-cazzata-di-portata-storica. Punto. Tutto il resto sono chiacchiere, fumo.
Nel suo incalzante elenco di presunte occasioni mancate per far fuori il Cavaliere esistente, l’aguzzo opinionista si è dimenticato, guarda un pò, del referendum del 1995, quello contro le TV di Berlusconi, inopinatamente vinto dal NO con tanto di quorum pur in presenza di una overdose (12!) di quesiti, roba da ammazzare il più convinto sostenitore del mezzo referendario (era lo show-down finale di Pannella e dei suoi in evidente stato di delirio di onnipotenza, dopo di allora non si raggiunse più per molti anni il quorum, tornato solo di recente sulla consultazione nucleare).
Ergo, gli Italiani semplicemente, ci piaccia o no (e a me, a scanso di equivoci, non piace per niente), quando li si è interpellati sull’argomento Berlusconi e il suo conflitto di interessi, hanno detto che per loro non è importante e lui può tenersi TV e giornali. E’ con questo che la Sinistra ha dovuto fare i conti, con il fatto che in Italia non c’è mai stata una vera e solida maggioranza anti-Cav, non con i desiderata di Travaglio. Maggioranza che adesso invece, per la prima volta!, era uscita, quantomeno dalle urne Porcellum-style, ma per la dabbenaggine politica del Grillo tuonante è sfumata e chissà se torna mai più. Ma lui fa finta di non sapere perchè deve tenere in piedi la sua tesi cortina e fumogena. Brutta cosa stare dalla parte del torto, specie se ci si sente i primi della classe.
(1) Credo di aver raccontato più volte un episodio che riguarda una diatriba di Marco Travaglio con Marco Ottanelli: Marco T. aveva, in un suo articolo, attribuito una legge ad un governo Craxi. Marco O. gli aveva fatto notare (documentandolo), che quellla legge era stata varata da un governo che con Craxi non aveva niente a che fare (Craxi in quel momento non era al governo).
La risposta di Marco T? : "Io ho ragione, e tu hai torto".
Marco Travaglio ha ragione sempre. Per definizione (sua). Per inciso, questo non assolve Marco Ottanelli, che mi ha "tolto l'amicizia" su facebook. Il mio reato? Aver criticato certe sue esaltazioni filo-renziane, che mi sembra si siano di molto attenuate. Lo accusavo di non lasciare a Renzi neanche il tempo di completare su Facebook un pensiero alto tipo "oggi non piove", che già scattava il "mi piace" ottanelliano". E di aver attribuito alla prima "convenscion" dei rottamatori renzo-civatiani una partecipazione di 10.000 persone, in una sala dove forse, pigiandoli bene, ci stanno 2000 disgraziati.
Nessuno è perfetto
1 commento:
Il giornalista per eccellenza:Marco Travaglio.
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