lunedì 22 maggio 2017

Addio alla parità di genere in Giunta? Arriva la proposta M5s

Roma
Aula Giulio Cesare all'Assemblea capitolina 
ANSA / GIUSEPPE LAMI
Il Pd in rivolta: “Vergognoso colpo di mano”
 
Attualmente la rappresentanza di genere al Comune di Roma prevede una presenza al 50% di donne e al 50% di uomini. Potrebbe non essere più così se passasse la proposta di modifica dello Statuto di Roma Capitale presentata dal Movimento 5 stelle che cambierebbe gli equilibri attuali.
Cosa prevede la proposta di modifica
“Sia per la giunta capitolina sia per le giunte municipali – ha spiegato il presidente della commissione Roma Capitale Angelo Sturni in un video postato su Facebook – abbiamo riportato il rapporto tra gli assessori, le cosiddette quote rosa, che prima era 50% e 50%, al 60% e 40% previsto dalla legge. Ciò significa che potranno essere 60% donne e 40% uomini o viceversaEra una previsione molto rigida prevista dallo statuto, e per questo motivo abbiamo voluto riportare alla previsione normativa”.
Presentando la modifica alla stampa, Sturni ha dichiarato: “Il principio delle pari opportunità secondo noi non va sbandierato ma attuato. Visto che il sindaco di Roma è il primo sindaco donna il principio delle pari opportunità secondo noi non segue il principio della legge ma dell’esperienza”.
Il Pd Roma, però, non esita a definire la proposta pentastellata “un vergognoso colpo di mano che elimina le parole chiave per la rappresentanza di genere e la parità di entrambi i sessi nelle giunte capitolina e municipali“.
Le reazioni
Oltre al Pd Roma, sul tema sono intervenute le consigliere dem Giulia Tempesta e Valeria Baglio che commentano così la proposta grillina.
La questione esce dall’Aula Giulio Cesare per arrivare anche in Parlamento con la dichiarazione della vicepresidente dei deputati pd Titti Di Salvo: “Dalla prima donna sindaca di Roma ci si aspetterebbe più attenzione alla parità di genere. La proposta avanzata dal Movimento 5 stelle di modificare lo statuto comunale per la rappresentanza in giunta, invece, è in passo indietro e un ennesimo autogoal. È d’accordo anche Virginia Raggi?“.
E anche il capogruppo Pd del Consiglio regionale del Lazio Massimiliano Valeriani accusa il M5s di voler “cancellare conquiste democratiche”.
Nel frattempo il Movimento 5 stelle in Campidoglio difende la propria proposta di modifica, come si legge in un post dello stesso Sturni su Facebook: “Nessuna abolizione delle pari opportunità anzi il contrario”. Il presidente della commissione Roma Capitale aggiunge: “Ciò significa che si potranno avere Giunte Comunali e Municipali con 60% donne e 40% uomini e viceversa. Per una città che ha visto per la prima volta una sindaca donna la critica dell’opposizione è priva di fondamento”.
Proprio perché si è faticato così tanto per avere una sindaca donna, ora il sospetto è che non vedremo mai il 60% di donne in una Giunta, come fa notare anche la consigliera Tempesta in un nuovo post: “La cancellazione delle parole chiave ‘di norma in pari numero’ – scrive Tempesta – appare dunque in tutta evidenza un passo indietro. Così sarà possibile tenersi del tutto le mani libere rispetto ad ogni impegno di equilibro di rappresentanza. Magari ci fossero giunte municipali o comunali con una presenza femminile pari al 60%, come afferma goffamente il presidente della Commissione Roma Capitale Sturni, non ci pare che il M5S in questo sia un fulgido esempio”.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...