"I veri innovatori vengono presi per pazzi. C'è sempre qualcuno che vorrà rallentarvi. Non fermatevi"
Il discorso di Mark Zuckerberg ad Harvard dimostra che potrebbe essere lui il prossimo presidente USA
C'è già chi lo vede nei panni del prossimo presidente USA, come l'organizzazione Distrupt4America, e a questo scopo avrebbe iniziato anche una raccolta fondi: sebbene Mark Zuckerberg abbia ribadito la sua intenzione di non candidarsi, il discorso che ha tenuto ad Harvard davanti ai laureandi ha dato prova della forza delle sue idee. Il CEO di Facebook ha parlato di politica, di immigrazione, di futuro, esortando i giovani a non fermarsi davanti ai problemi: "Essere idealisti è bello, ma preparatevi a essere incompresi. Chiunque abbia una visione a lungo termine verrà definito folle, anche se poi il tempo gli darà ragione. C'è sempre qualcuno che vuole rallentarvi. Non fermatevi".
Zuckerberg è tornato nella prestigiosa università situata a Cambridge, nel Massachusetts, per ricevere la laurea ad honorem, così come aveva giurato alla madre ("Mamma, ti ho sempre detto che sarei tornato a prendere la mia laurea", ha scritto sotto alla foto pubblicata sulla sua pagina che lo ritrae nelle vesti di laureato). Durante il discorso, visibilmente emozionato, si è lasciato andare al ricordo dei migliori anni trascorsi nell'ateneo: "L'incontro con Priscilla - ha affermato - è il ricordo più bello di Harvard. È la persona più importante della mia vita".
Ma sono stati soprattutto i giovani il centro del suo discorso: "La sfida della nostra generazione è di creare un mondo in cui tutti abbiano uno scopo - ha detto - Perché non proviamo a fermare il cambiamento climatico prima di distruggere il pianeta? Perché non tentiamo di curare tutte le malattie, chiedendo a chi vuole farlo di condividere i dati sulla sua salute? Perché non proviamo a rendere la democrazia più moderna permettendo a tutti di votare online?".
Il CEO si è poi addentrato in temi scottanti per la società, affermando che "il livello di diseguaglianza nella distribuzione attuale della ricchezza danneggia tutti" e quanto sia necessario "definire un nuovo contratto sociale per la nostra generazione". Ha anche ipotizzato un "reddito di base universale". E ha parlato di un futuro fatto di macchine e robot, che porteranno alla "sostituzione di decine di milioni di posti di lavoro con dispositivi automatici". Ha ribadito l'importanza della beneficenza e delle comunità locali, che "ci permettono di sentirci parte di qualcosa di più grande e non essere soli; ci danno la forza di espandere i nostri orizzonti". Ha accennato anche ai matrimoni gay, celebrando la figura di David Razu Aznar, studente di Harvard e consigliere comunale, che "ha guidato con successo la battaglia per fare in modo che Città del Messico fosse la prima città dell'America Latina ad approvare, anche prima di San Francisco, i pari diritti per i matrimoni".
Sul tema dell'immigrazione, Zuckerberg ha spiegato: "Viviamo in tempi instabili. Ci sono persone che sono lasciate indietro dalla globalizzazione. È difficile prendersi cura di chi si trova in altri posti se non ci sentiamo bene nelle nostre vite, qui a casa. È questo il problema del nostro tempo. La libertà, l'apertura, la comunità globale contro le forze dell'autoritarismo, dell'isolazionismo, del nazionalismo. La conoscenza, lo scambio, l'immigrazione contro chi invece vorrebbe rallentare questo flusso. Non è una battaglia tra nazioni, è una battaglia di idee. Ci sono persone in ogni Paese a favore della connessione globale ed altre che remano contro".
Il discorso non ha fatto altro che avvalorare l'ipotesi di una sua possibile candidatura alla prossima presidenza: moltissimi utenti sui social network hanno mostrato il proprio entusiasmo e immaginato il CEO nei panni di presidente.
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