giovedì 16 marzo 2017

Questo è quello che accadrà in Italia qualora andasse al governo Salvini. Ma la saggezza di Berlusconi ci eviterà questa sciagura.

Giudice delle Hawaii blocca il nuovo bando immigrazione. Trump furioso

Usa
trump-donald
l testo è stato giudicato discriminatorio sulla base della nazionalità
 
Un giudice federale delle Hawaii ha bloccato temporaneamente, su base nazionale, anche il secondo bando sull’immigrazione del presidente Donald Trump la versione rivista e corretta del controverso provvedimento, a poche ore dalla sua prevista entrata in vigore.
Il testo è stato giudicato discriminatorio sulla base della nazionalità: impedirebbe ai cittadini delle Hawaii di ricevere i parenti, recherebbe danno al settore turistico e limiterebbe la possibilità di accogliere studenti e lavoratori stranieri.
“Il pericolo è chiaro, la legge è chiara, il bisogno per il mio ordine esecutivo è chiaro. Lotteremo e vinceremo” portando l’ordine esecutivo che limita l’ingresso negli Usa da alcuni Paesi a maggioranza musulmana “fino alla Corte Suprema”. Così Donald Trump si scaglia contro la decisione di un giudice federale delle Hawaii di bloccare temporaneamente su base nazionale anche la nuova versione del ‘bando’ presentato dall’amministrazione. Una decisione che il presidente Usa ha definito un “abuso senza precedenti”.
Fino a lasciare intendere di preferire comunque il primo ordine esecutivo “quello che volevo. Questa non è altro che una versione annacquata”, ha detto. Il nuovo testo era stato presentato dall’amministrazione Trump lo scorso 6 marzo dopo che l’ordine esecutivo firmato il 27 gennaio scorso – un venerdì – scatenando il caos in molti degli aeroporti del Paese e innescando la protesta immediata, era stato sfidato in tribunale, impugnato da una manciata di stati prima, poi bloccato da un giudice federale di Seattle, in fine bocciato anche da una corte d’appello federale in California. A quel punto Trump aveva d’impulso minacciato di andare fino in fondo (“Ci vediamo in tribunale” twittò subito), ovvero fino alla Corte Suprema. E non mancò di scagliarsi contro i giudici accusandoli di essere politicizzati.
Ma smaltita la rabbia per lo smacco aveva poi poi prevalso la scelta di rivedere il testo, riscrivendo le parti considerate più controverse e promettendo a quel punto che nulla si sarebbe trovato più da obiettare. Così però non è stato, non per ora. Nonostante il ‘nuovo bando’ riduca da sette a sei i paesi a maggioranza musulmana interessati, cancellando dalla lista l’Iraq in risposta alle preoccupazioni espresse dal Pentagono circa le possibili ripercussioni nel rapporto con il governo iracheno in particolare per il suo impegno nella lotta all’Isis. La nuova versione inoltre non prevede più lo stop all’ingresso negli Usa per coloro in possesso di carta verde e visto.  Eliminata anche
la parte in cui si garantiva un particolare trattamento per i cristiani.

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