Quel pasticcio brutto del Cinema Aquila (dove stanno proiettando i film per strada)
Dopo la "censura" indicata dal municipio 5 stelle ieri la prima proiezione, molto partecipata, si è fatta per strada. E in commissione Pd e M5S litigano sulle responsabilità nella struttura
Dentro la sala Anna Magnani vuota con il film “Tatanka”, fuori il film “provocatorio” (il pluripremiato Wanted 18, documentario che ricostruisce la prima Intifada), seguito da centinaia di persone. La prima proiezione di SCCA – Spazio Comune Cinema Aquila, entrata nel mirino dell’amministrazione, inizia così, proiettata sul marciapiede. Roma, via L’Aquila, Pigneto: è qui che ieri sera si è consumato lo strappo tra l’amministrazione Raggi e gli attivisti che gestiscono la struttura sequestrata alla criminalità organizzata.
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Continua quindi la diatriba tra i 5 stelle e i comitati di quartiere con film troppo scomodi o perché filopalestinesi (aspetto che vede concordi a livello municipale sia Pd che M5S) o perché «privi di contraddittorio». Nel mirino c’è anche Piccolo Mondo Cane, che narra del canile La Muratella, senza risparmiare critiche alla gestione Raggi.
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A godersi la proiezione “esterna” ieri sera, il deputato (ex M5S) Adriano Zaccagnini.
Questo clima non aiuta il processo di riapertura temporanea che dovrebbe precedere il bando per l’affidamento della struttura. Il Campidoglio si schiera con il municipio a causa di una programmazione non concordata e in commissione Trasparenza oggi sono volati gli stracci. Secondo i 5 stelle Scca non rispetta le regole, scavalca il tavolo partecipato e pretende di fare come gli pare. E il Pd non aiuta a uscire dalla crisi. «Il 22 cessa l’agibilità temporanea ma il 26 c’è un film in programmazione, forse andrà detto agli uffici», ha chiosato oggi in commissione Trasparenza Marco Palumbo, consigliere capitolino Pd. L’attività di proiezione è stata resa possibile grazie al rilascio della licenza di pubblico spettacolo da parte del dipartimento Cultura. Ora però tutto si complica. E la scadenza del 22 si avvicina.
(foto copertina Bds Facebook)
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