Alessandro Di Battista contro Beppe Grillo per la cancellazione delle comunarie di Genova
Il deputato simbolo del M5S scettico sull'ultima decisione del leader
Alessandro Di Battista contro Beppe Grillo. Il deputato M5S, volto televisivo del movimento e da sempre nei cuori di Grillo così come dei Casaleggio (Gianroberto, il padre purtroppo scomparso e il figlio Davide) ha espresso un raro momento di disappunto per la vicenda delle comunarie di Genova. La nomina a sindaco della candidata che aveva vinto il voto tra gli attivisti del capoluogo ligure, Marika Cassimatis, è stata cancellata su decisione di Beppe Grillo, in qualità di garante. Secondo il leader M5S i sostenitori della Cassimatis non rispettano il codice etico del movimento, perché hanno più volte criticato in modo eccessivo le sue scelte. Nel post con cui Grillo aveva spiegato la sua decisione era stata esplicitata la richiesta di fidarsi del suo giudizio, in modo anche piuttosto irrituale visto che si trattava di una scelta di natura regolamentare e non politica. In Parlamento però la cancellazione delle comunarie di Genova, vinte da una candidata distante da Grillo come da Di Maio e sopratutto da Alice Salvatore, fedelissima di entrambi, ha creato molti malumori.
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La più significativa espressione di disagio è arrivata proprio da Alessandro Di Battista, che si sarebbe sfogato con molti colleghi per una decisione che appare incomprensibile. Chi come il senatore Nicola Morra aveva esultato per la vittoria di Cassimatis, che dimostrava come nel M5S potessero prevalere anche posizioni diverse da quelle di Grillo, ha preferito il silenzio. Di Battista, secondo La Stampa così come La Repubblica, avrebbe espresso la sua stanchezza, e la sua insoddisfazione per dover sempre giustificare anche in TV decisioni che non condivide. Alcuni deputati criticano Di Battista per il modo in cui ha gestito i meetup, a cui avrebbe dedicato una attenzione minore rispetto al necessario. A livello locale la base pentastellata appare in grave difficoltà, spaccata e incapace di trovare regole che permettano il normale funzionamento di un’organizzazione politica.
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