L’era Trump inizia con una minaccia ai media
Il portavoce, Sean Spicer, ha accusato la stampa di aver diffuso numeri sbagliati sul pubblico che ha assistito all’Inaugurazione e non ha accettato domande
Una conferenza stampa convocata all’improvviso in cui Spicer si è presentato con un’ora e mezza di ritardo.Non ha accettato domande e praticamente minacciato la stampa: basta diffamare il presidente o ne pagherete le conseguenze.
Trump è furioso per le foto aeree che mettono a confronto l’affluenza di folla per il suo Inauguration Day, e lo stesso luogo ripreso otto anni fa quando ci fu la prima cerimonia del giuramento di Barack Obama.
In piedi accanto a uno schermo video che mostrava la folla dal punto di vista del presidente, Spicer ha insistito sul fatto che i media avevano “volutamente inquadrato” le loro fotografie per ridurre al minimo le dimensioni della folla. E ha accusato i giornalisti di aver forniti cifre non ufficiali, “nessuno aveva i numeri”.
Quindi ha dato la sua verità sui presenti: “Non c’è mai stata una folla così grande a un’inaugurazione, tanto di persona che nel mondo. Punto”, ha scandito visibilmente alterato. “Questi tentativi di diminuire l’entusiasmo per l’inaugurazione sono vergognosi e sbagliati”.
Ma il governo Trump, ha aggiunto con tono di sfida, farà in modo che la stampa “renda conto”, perchè il popolo statunitense “merita qualcosa di meglio”. Poche ore prima, lo stesso Trump aveva sferrato un violento attacco ai mezzi di informazione, accusando i giornalisti di aver montato le tensioni tra lui e le agenzie di intelligenze e di aver sottostimato la dimensione del pubblico presente all’insediamento: senza far alcun cenno alla marea umana che nel frattempo, proprio ieri sabato, aveva invaso Washington per la Marcia delle Donne, Trump – da Langley, in Virginia, visitando le installazioni della Cia- aveva detto che i giornalisti sono “tra gli esseri umani più disonesti sulla terra”.
Da Spicer è arrivata anche una sorta di minaccia: “Riterremo la stampa responsabile”
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