giovedì 26 gennaio 2017

Onestà Onestà Onestà Rodotà Rodotà Rodotà. Perchè i grillini non si recano sotto il municipio di Roma per contestare una sindaca indicata. Con il sindaco precedente, che non era neanche indagato, erano sotto il municipio tutti i giorni a gridare come mummie robotizzate Onestà Onestà. Vergognatevi asini.

Virginia in trappola: ecco perché dall’interrogatorio la sindaca non uscirà indenne

M5S
La sindaca di Roma Virginia Raggi ospite della trasmissione di La7 "Di Martedi", condotto da Giovanni Floris, Roma, 17 gennaio 2017. 
ANSA/ANGELO CARCONI
Sarà proprio nell’interrogatorio della Raggi che la sindaca potrebbe trovarsi senza via d’uscita
 
Il leader dei 5 stelle Beppe Grillo torna sull’invito a comparire arrivato Virginia Raggi e torna anche a bacchettare i giornali, prendendosela stavolta con il Corsera. Sul blog, il comico-politico assicura la sindaca della capitale circa la sua vicinanza. “Virginia Raggi ha adempiuto ai doveri indicati dal nostro codice etico – scrive Grillo – da poco elogiato pubblicamente da Nino Di Matteo, informando tempestivamente il movimento e i cittadini dell’invito a comparire che ha ricevuto l’altro giorno”. Lei, assicura poi il leader M5S, “è serena e io non posso che esserle vicino in un momento che umanamente capisco essere molto difficile”.
E proprio sul Corsera online la sindaca si sfoga: “La Procura sta ancora indagando, mi ha chiamato per sentirmi ed è poco serio mettere in bocca alla Procura cose che non ha mai detto, queste ricostruzioni sono solo giornalistiche, non credo siano vere. Mi hanno chiamato, andrò a rispondere. Mi immagino che tra un po’ diranno che ho anche ucciso qualcuno”. 
Quanto alle voci di una sua possibile autosospensione dalla carica, la Raggi replica: “Stiamo parlando di ipotesi che non sono neanche reali, procediamo un passo alla volta”. E uscendo dal dal Palazzo di giustizia,  dove ha partecipato all’inaugurazione dell’anno giudiziario, la sindaca non si sottrae alle domande dei cronisti: “Come vanno i rapporti con Grillo? Benissimo”, afferma. Alla domanda se fosse vera la notizia della rabbia del leader del Movimento, Raggi ha risposto: “Leggete il blog”.
Ma anche se sia Beppe che Virginia stanno tentando di gettare acqua sul fuoco, la lente d’ingrandimento dei magistrati non si ferma e l’intenzione è mettere al vaglio il rapporto tra il sindaco Virginia Raggi e il suo ex braccio destro, Raffaele Marra. E sono molti i “perchè” nel rapporto con Marra sui quali la sindaca sarà chiamata a rispondere nell’interrogatorio che dovrebbe tenersi il 30 gennaio prossimo. Marra viene definito come un personaggio “spregiudicato” che “non ha esitato a mettere a frutto, da anni, la propria posizione pubblica per ottenere vantaggi economici”. E ancora rimarcano la “sua ferma determinazione a conservare il ruolo di potere”.
La procura contesta alla Raggi i reati di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. L’indagine della Procura di Roma ha vissuto in queste ore una forte accelerazione con la notifica dell’avviso a comparire e con una serie di audizioni svolte per “persone informate” sui fatti tra cui l’assessore al commercio del Comune, Adriano Meloni.
E sarà  proprio nell’interrogatorio che la sindaca potrebbe trovarsi senza via d’uscita: se infatti sosterrà di non c’entrare nulla con la promozione di Renato Marra, a quel punto ci sarebbe l’ammissione ad aver dichiarato il falso all’autorità anticorruzione del Campidoglio a cui aveva assicurata di essere stata lei l’artefice dell’atto.
A far venire a galla i rapporti tra l’ex capo del Personale del Campidoglio e il primo cittadino sono le chat e le comunicazioni tra i due, ora al centro dell’inchiesta sulla nomina del fratello, Renato Marra, a capo del dipartimento del Turismo del Campidoglio. Le chat allegate al procedimento restituiscono un saldo rapporto e una stima professionale trai due indagati, tale che spingeva la sindaca a chiedere a Marra consulenze normative e amministrative sui meccanismi che regolano i cambi di fascia dei dipendenti comunali.
E Marra in questo senso dispensava screenshot in proposito alla sindaca con le norme in questione ma entrambi dimenticavano, eccepisce l’accusa, che in ballo c’era anche lo scatto di carriera del fratello di Marra, Renato, e dunque un evidente conflitto di interessi in corso.
Inoltre emergerebbe addirittura l’esistenza di un patto per spartirsi le nomine siglato prima delle elezioni al Campidoglio tra Raffaele Marra e Salvatore Romeo.
Il filone di indagine, in base anche alla relazione dell’Anac depositata in Procura prima di Natale, prende in esame solo la nomina del fratello di Marra ma in procura da mesi sono stati avviati procedimenti, in tema di nomina, sulla scorta dell’ esposto presentato dall’ex assessore al bilancio Carla Raineri.
Nel mentre  i Cinque Stelle fanno quadrato attorno a Virginia Raggi. “Andiamo avanti concentrati sul lavoro. Siamo sereni che tutto si risolverà” aveva detto pure la sindaca parlando con i suoi collaboratori in Campidoglio. “Raggi dice di essere serena, ma sono i romani che non lo sono – attaccano dal Pd -, venga a riferire in Aula”.  L’autosospensione della sindaca? E’ un’ipotesi che non abbiamo mai preso in considerazione. Siamo compatti al fianco di Virginia Raggi. Stiamo lavorando per la città, a partire dal bilancio che stiamo votando in Assemblea capitolina”, aveva stringato il capogruppo pentastellato Paolo Ferrara commentando alcuni retroscena su un ipotetico “piano B”.
Eppure, gli attuali sviluppi delle sceltedella sindaca sembrano rafforzare le ragioni dell’ala più ortodossa del Movimento, quella che si riconosce in Roberta Lombardi, la parlamentare che già in tempi non sospetti espresse dure critiche verso Marra.

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