Patente gratis per gli immigrati: la nuova bufala settimanale
Ormai quotidianamente sui social network migliaia di persone condividono link e notizie palesemente false che però credono vere, è la post verità
Ogni giorno assistiamo sui social network alla pubblicazioni di notizie false, fatte circolare ad arte per influenzare la società e orientare le opinioni. La tecnica è sempre uguale: si costruisce una notizia contro una categoria o un soggetto, e si cerca di danneggiare il più possibile chi governa. Il 2016 è stato l’anno della post verità, un termine con cui ormai conviviamo, ma nel 2017 non sembra che sia cambiato molto.
Il motivo di questo favoritismo non ci è dato saperlo. La notizia è talmente paradossale che nessuno potrebbe crederci, eppure da ore ha invaso i vari social network con migliaia di condivisioni.
Poco conta che ci siano errori madornali: il numero dei senatori, per esempio, è 315, mentre nella foto viene scritto che la modifica è stata approvata con 303 voti favorevoli e 116 contrari.
Gli immigrati sono il bersaglio preferito dei bufalari di professione, che sfruttano un’emergenza per continuare la loro campagna d’odio. Questi poi trovano la sponda di alcune forze politiche ( vedi Lega Nord).
Si rimarca sempre la differenza (inesistente) tra gli immigrati e gli italiani. Un giorno la polemica è sugli alberghi di “lusso” in cui sono accolti, un giorno è sul “fantomatico” stipendio che il governo gli concederebbe, questa volta è sulla patente.
Se analizziamo l’immagine si può notare come l’unico intento è alimentare l’odio verso questi disperati che scappano da fame e guerra. Ai creatori della bufala, infatti, non è bastato scrivere che il conseguimento della patente sarebbe stato gratuito, si è aggiunto anche un ulteriore favoritismo, vale a dire i 10 punti in più. Ormai è dimostrato che le bufale, o la post verità se vogliamo essere più eleganti, hanno condizionato pesantemente le elezioni americane e il referendum sulla Brexit. Contrastarle con argomenti forti è l’unico modo per non cedere il controllo dei social e della democrazia a questi personaggi.
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