L’assistenza sanitaria dei parlamentari e il Movimento 5 Stelle #NonPagoPerLaCasta
Il 2 agosto 2016 nel “Blog delle stelle” viene pubblicato il seguente articolo dal titolo “Stop assicurazioni d’oro ai parlamentari #NonPagoPerLaCasta” a firma Riccardo Fraccaro, deputato del Movimento 5 Stelle:
Non bastano gli stipendi a doppia cifra che paghiamo agli onorevoli ogni mese.
Non bastano i milioni di euro che si intascano i partiti ogni anno. I cittadini italiani pagano ai deputati pure l’assicurazione. Ma non parliamo della classica assicurazione sugli infortuni sul lavoro, quella che vale per tutti i lavoratori, tutti noi paghiamo agli “onorevoli” un’assicurazione per morte, malattia e infortuni che scatta anche in caso di (attenzione, durante la lettura potreste essere colti da improvvisi e violenti attacchi di risa e/o di ira furibonda):– asfissia, l’avvelenamento, le intossicazioni e/o le conseguenze prodotte da inspirazione e/o indigestione e/o assorbimento e/o contatto di gas c/o vapori e/o orazione;
– punture e morsi di animali;
– malattie tropicali (compresa la malaria) e il carbonchio;
– affogamento ed embolia per pressione d’acqua;
– conseguenze di sforzi e/o movimenti propri;
– ernie addominali di causa fortuita, violenta ed estrema. Limitatamente al caso di invalidità permanente, con l’intesa che, qualora l’ernia, anche se bilaterale, risulti obiettivamente non operabile, verrà corrisposto solamente un indennizzo non superiore al 10% della somma assicurata per il caso di invalidità permanente totale;
– quelli (infortuni, ndr) conseguenti ad escursioni in montagna senza scalate di rocce o accesso a ghiacciai;
– conseguenze fisiche di operazioni chirurgiche e di altre rese necessarie da infortunio;
– quelli derivanti da colpi di sole o di calore, da assideramento o dagli altri effetti della temperatura, nonché da fulmine, scariche elettriche, grandine e vento;
– quelli derivanti da calamità naturali quali ad esempio: movimenti tellurici, terremoto, bradisismo, inondazioni, alluvioni ed eruzioni vulcaniche e quelli che avvengono in aree sinistrate;
– quelli subiti in stato di ebbrezza, malore o di incoscienza;
– quelli subiti in occasione di arenamento, affondamento o naufragio del mezzo di trasporto, o di evento catastrofale, anche in quei casi in cui tali avvenimenti non siano la causa diretta dell’infortunio ma, in conseguenza della zona, del clima o di altre situazioni concomitanti, l’Assicurato si trovi in condizioni tali da subire le lesioni permanenti;
– quelli subiti in occasione di insurrezione, sommosse, tumulti popolari, rappresaglie faziose, legittima difesa e atti di solidarietà umana, aggressioni, atti vandalici e dolosi, terrorismo, atti di violenza anche se conseguenti a fatti di carattere politico e/o sociale e/o sindacale, rapina, tentata rapina, sequestro di persona, sabotaggio e dirottamento anche di aeromobili;
– quelli imputabili a colpa grave dell’Assicurato stesso o del beneficiarioPer tutti questi casi, scuciamo di tasca nostra 350 mila euro ogni anno mentre ci tagliano i fondi alla sanità, chiudono gli ospedali, aumentano i costi per i servizi sanitari e dobbiamo pure pagargli l’assicurazione se prendono un colpo di sole ai caraibi. Un privilegioinsopportabile
I deputati si paghino di tasca propria l’assicurazione sulla vita, visto che al contrario della stragrande maggioranza dei cittadini se la possono permettere. Siamo alle solite: pensano solo a se stessi e se ne fregano dei cittadini e delle loro necessità. Abbiamo presentato un ordine del giorno al bilancio della camera per abolire questo privilegio.
La casta resiste, ma noi siamo più forti. Se non volete pagare i loro privilegi fatevi sentire: mandate il vostro messaggio su twitter con l’hashtag #NonPagoPerLaCasta.
Bisogna anche dire che ogni parlamentare versa mensilmente una quota della propria indennità (526,66 euro) per l’assistenza sanitaria, una cifra non da poco sostenuta sempre e comunque dai cittadini italiani (quanti se la possono permettere?):
Visitando il sito Tirendiconto.it, strumento fornito dallo stesso Movimento 5 Stelle per dimostrare la “trasparenza” dei propri parlamentari di fronte ai cittadini (quindi tutti dati resi di fatto pubblici, consultabili e criticabili visto il loro ruolo), troviamo qualche rimborso relativo all’assistenza sanitaria integrativa.
Il deputato Danilo Toninelli pubblica il seguente documento dei rimborsi a lui dovuti per il mese di gennaio 2016 (11.964,03 euro netti):
Come è possibile notare tra le voci riportate vi sono 323.30 euro per “Rimborsi assistenza sanitaria integrativa” relativa alla sua persona e 153,30 euro relativi ad un suo familiare. Infatti, come riportato in un vecchio articolo del 2013 di Investireoggi.it (citando la puntata de “La Gabbia“), anche i parenti sono inclusi nel “pacchetto” (questa storia venne citata anche da TzeTze).
Carla Ruocco, deputata del Movimento 5 Stelle, nel mese di giugno 2015 troviamo una cifra pari a 7.993,11 euro netti di rimborso a lei dovuti, come riportato nel documento reso pubblico dal sito Tirendiconto.it, con ben 800 euro relativi ad un suo familiare:
Spicca senz’altro la deputata Giordano Silvia che nel mese di dicembre 2015 ricevette un rimborso da 9.953,11 euro di cui 2.760,00 relativi alla sua persona:
Anche Luigi Di Maio nel mese di settembre 2014 ha ricevuto un rimborso di 7.463,11 euro di cui, come riportato nel documento pubblico sul sito Tirendiconto.it, 270 relativi alla sua persona:
Se vogliamo essere pignoli e guardare gli “scontrini” (che non vengono pubblicati sul sito Tirendiconto.it) fino in fondo, usando il “grillismo” sui grillini, notiamo il documento del mese di ottobre 2015 di Alessandro Di Battista con una somma pari a 50,15 euro relativi alla sua persona.
Certo, gli onorevoli non starebbero violando il Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in cui alla voce “Trattamento economico” leggiamo:
L’indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborsotra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo.
Tuttavia si tratta di rimborsi che si potevano evitare se non venivano portati i famosi “scontrini”, somme che potevano sostenere di tasca propria come ogni altro cittadino (avessi il loro stipendio non mi farei questo problema per 50,15 euro). Se questa ultima mia frase venisse contestata dai parlamentari o dai votanti del Movimento 5 Stelle allora essi non potrebbero mai e poi mai contestare i rimborsi “di cosa non si sa” da parte dei parlamentari degli altri schieramenti politici (prevedo interventi di “benaltrismo” in 3…2..1…).
Noto, con delusione, che attualmente molti “rendiconti” del sito “Tirendiconto.it” non sono aggiornati. Ad esempio quelli relativi a Di Battista sono disponibili fino a febbraio 2016 nonostante siamo ad agosto (salvataggi dei mesi marzo, aprile e maggio presenti sul sito “Tirendiconto”, i mesi successivi non sono tutt’ora consultabili dalla piattaforma). Altri parlamentari del M5S hanno pubblicato i rendiconti di maggio (ad esempio la deputata Basilio Tatiana), come mai questo ritardo? Come cittadino vorrei sapere come procede e mi piacerebbe sapere in cosa consistono quei “rimborsi sanitari” (anche per comprendere se si trattano di cose importanti o come quelle contestate da Fraccaro nonostante i 526,66 euro versati da tutti i parlamentari ogni mese per l’assistenza sanitaria integrativa).
Mi piaceva questa ventata di trasparenza da parte del M5S, ma vorrei saperne di più visto quanto riportato.
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